Una bella ebike, che rientra nei canoni estetici tradizionali, con tutto ciò che serve per far gioire il suo fortunato proprietario
La prima Cannondale Moterra a motore elettrico (di cui puoi leggere la recensione qui: Test Cannondale Moterra ) aveva destato parecchio scalpore e suscitato discussioni tra gli amanti del marchio americano a causa della sua originale e non sempre apprezzata veste estetica. Tuttavia, pur lasciando dubbiosi gli appassionati per quello che riguardava l’apparenza, essa si era dimostrata indubbiamente un cavallo di razza quando la mettevi alla frusta sui percorsi prettamente da enduro. Vediamo quanto la sua erede è cambiata e come.
Equipaggiamento
La versione da noi provata sui percorsi delle Prealpi è quella quasi al top di gamma (Neo 2) (Cannondale Neo2), che presenta una forcella RockShox Lyrik Select Charger RC da 160mm di escursione, la quale si comporta più che bene e garantisce un efficace controllo della ruota anteriore, montando un pneumatico MAXXIS Minion DHF da 29”x2,6”, sempre performante in frenata ed in curva e anche sufficientemente scorrevole, che offre un buon confort, una ottima scorrevolezza e tanta sicurezza.
La posizione di guida è, per il nostro gusto, molto azzeccata, con un eccellente bilanciamento dei pesi, che non gravano troppo sui polsi, ma che comunque permettono di tenere una posizione confortevole quando è necessario stare molto avanzati in caso di salite ripide. Il telaio in fibra di carbonio è molto ben realizzato e assai gradevole alla vista e, questa volta, non dà certo adito a discussioni estetiche di sorta. Questa Cannondale monta il nuovo motore Bosch CX Line 4th generation, sulle cui prestazioni si sono già scritte pagine e pagine, che denota una notevole vivacità e prontezza di risposta, con una sensazione di sostegno alla pedalata naturale, vigorosa, ma non invadente. Il motore Bosch non è il più silenzioso, ma la sua rumorosità è di un livello accettabilissimo. Rispetto alla versione precedente è notevolmente migliorato nella pedalabilità a motore spento e nella gestione delle ripartenze in salita. La Neo 2 monta una batteria da 625 Wh, perfettamente integrata nel telaio e facilmente smontabile.
La sospensione posteriore si basa sullo schema Ai ed è accoppiata ad un ammortizzatore ROCKSHOX DELUXE Select +RT DEBONAIR, posizionato orizzontalmente, che garantisce un’escursione di 160 mm e un comportamento buono, sia in salita che in discesa, mantenendo la ruota ben aderente al terreno e garantendo un buon confort nell’utilizzo su terreni accidentati. Il manubrio e i relativi comandi hanno una buona ergonomia (molto comodo da usare anche il comando del reggisella) e il display, seppur non molto sportivo e un po’ turistico, ha il vantaggio di essere ben visibile in ogni condizione e di poter essere visionato agevolmente anche da persone che hanno bisogno degli occhiali per leggere il giornale. La sella, semplice, ma di buona qualità, garantisce un buon confort. Essa è montata su un reggisella telescopico con una giusta escursione e scorrevolezza. Il cambio SRAM GX/NX a comando manuale si è dimostrato alcune volte un po’ rumoroso, ma sempre impeccabile nell’uso e con una giusta spaziatura fra i rapporti (però avremmo preferito un rapporto finale un po’ più corto, per affrontare più agevolmente le salite molto aspre). La ruota posteriore, con cerchio in alluminio da 30mm di larghezza, è anch’essa da 29” e monta un pneumatico MAXXIS Minion DHR da 29”x2,6”, che, come per il DHF anteriore, offre un buon confort, ottima scorrevolezza e tanta sicurezza. I freni MAGURA MT5 a 4 pistoncini lavorano su dischi da 220 mm all’anteriore e 203 mm al posteriore e nelle discese più ripide e lunghe hanno mostrato i loro limiti; infatti, dopo discese nemmeno troppo lunghe ci siamo trovati obbligati ad utilizzare due dita per sopperire all’indurimento della leva. Probabilmente sono un po’ al limite per reggere il maggior peso delle biciclette elettriche e di ciclisti un po’ fuori quota, come me! Oppure, necessitano di pastiglie più adatte a tali maltrattamenti.
Utilizzo
Appena salito in sella mi sono sentito subito a mio agio e ho apprezzato l’eccellente ergonomia del posizionamento dei comandi, tutti facilmente gestibili senza spostare la mano dalle manopole, oltre a essere molto intuitivi nell’utilizzo. La sensazione in sella è molto simile alla SPECIALIZED Turbo Levo e dopo qualche minuto di percorso in discesa, mi sono reso conto di sentirmi a casa, tale è la confidenza che dà! In discesa, la differenza sostanziale rispetto alla versione LT precedente è notevole, in parte data dalle sospensioni, che in questa versione intermedia sono un po’ inferiori (ma di poco), ma in maggior parte data dalla differente geometria del telaio e distribuzione dei pesi. La versione precedente non era agilissima, ma sembrava studiata apposta per chi volesse affrontare percorsi enduristici tosti, con grinta e velocità, trasmettendo una impareggiabile sensazione di stabilità. Questa versione, invece, si rivolge più all'utente medio, che vuole avere una bici elettrica prestazionale, polivalente, facile da utilizzare, scorrevole e sufficientemente maneggevole, senza però pregiudicare la capacità di affrontare gli ostacoli con sicurezza. Dalla prima pedalata si apprezza il vigore del motore Bosch e ancor di più lo si gode quando sui percorsi scorrevoli in mezza costa, con discese e salite frequenti, si inserisce la modalità EMTB, che risulta perfetta in queste condizioni. Durante il test ho utilizzato quasi sempre la modalità ECO e TOUR, senza aver mai la necessità di utilizzare la modalità Turbo, che tuttavia risulta essere molto gradevole e non eccessiva. Il settaggio EMTB del software del motore, aiutando maggiormente il ciclista, ha come contraltare che i consumi sono potenzialmente leggermente superiori a quelli della concorrenza, tuttavia riteniamo che questo maggior consumo, comunque ragionevole, sia una contropartita assolutamente accettabile rispetto alla piacevolezza di erogazione della potenza e alla coppia sempre generosa e ben distribuita nell’arco dei giri che il motore elargisce in funzione della richiesta dell’utilizzatore. Il motore aiuta molto nell’affrontare salite impegnative, ma altrettanto fa la sospensione posteriore, che tiene la ruota attaccata al terreno e non crea problemi di cabraggio della ruota anteriore: la Neo 2 mi è parsa una buona arrampicatrice e si lascia pedalare molto bene. Sui percorsi guidati la Cannondale ha dimostrato una ottima maneggevolezza, ben maggiore della LT precedente, nonostante l’utilizzo di ruote da 29” anziché da 27,5”. In discesa l’assetto piuttosto alto anteriormente aiuta anche le persone meno esperte ad affrontare pendenze significative senza grandi patemi d’animo, ben coadiuvati dal lavoro della forcella, dei freni (fin quando reggono) e del carro posteriore. I freni sono modulabili e silenziosi e il disco anteriore da 220mm è ben modulabile e quello posteriore da 200mm non tende a far bloccare la ruota, anche in situazioni di scarsa aderenza.
Questa Cannondale può essere dotata di un faro LED molto efficiente, che permette di affrontare uscite notturne in grande sicurezza, tuttavia la sua gestione è un po’ complicata, perché per farlo installare o togliere bisogna andare dal rivenditore e non è possibile montarlo personalmente quando lo si voglia utilizzare, per poi levarlo il mattino dopo. Siccome è un aggeggino attaccato al manubrio, abbastanza esposto agli urti in caso di caduta, e non costa poco, sarebbe cosa utile lasciarlo a casa durante le attività diurne.
Ci è capitato anche di provare una Neo 2 allestita con ammortizzatore a molla FOX, con freni SHIMANO XT e con preparazione forcella by LIPPOLIS. Ebbene, indubbiamente l’upgrade ha dato maggiore dinamismo e grandi confidenza e confort alla CANNONDALE così allestita, mettendo ancor più in rilievo le eccellenti doti del telaio. Ottimo risultato!
Infine, abbiamo testato anche la versione top di gamma Neo 1 (Cannondale Neo1) che si è dimostrata una degna erede della precedente LT1. Gli ingegneri americani sono riusciti a lasciare intatto l’ottimo feeling di guida della precedente versione, però rendendola più facile da guidare e da portare al limite, anche per i meno scafati. Insomma, una e-mtb tremendamente efficace, con cui andare forte con poco impegno psicofisico! E con la Neo 1, come per incanto, i piccoli peccati della Neo 2 sono svaniti. Potenza dei soldi!!
Conclusioni
Quest’ultima versione della CANNONDALE Moterra Neo2 / Neo1 ci è piaciuta, perché pur non eccellendo in modo particolare in nessun ambito specifico, ha un comportamento, omogeneo e molto sicuro, assai gradevole, sa essere divertente e allo stesso tempo confortevole, dà una eccellente impressione di qualità del prodotto e lascia soddisfatti in tutti le situazioni di utilizzo, dalla strada bianca in pianura fino alle arrampicate e discese più impervie fra sassi e radici.
In conclusione: bella bicicletta, divertente, sicura e ben costruita ad un prezzo in linea con la concorrenza.
Mario Codecà
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