Il marchio tedesco lo ha sempre dichiarato: “nessuna fretta, entreremo nel mercato delle mtb a pedalata assistita quando avremo qualcosa di valido da proporre”. La spinta propulsiva sembra essere stata la progettazione della nuova Spectral, la polivalente all-mountain muscolare di casa Canyon che sembra avere fatto breccia nei cuori dei biker. E così, come la sua sorellina, la Canyon SPECTRAL:ON vuole replicare l’attitudine al divertimento, in salita, ma sopratutto in discesa. Non a caso, l’intenzione dichiarata di Canyon era quella di conferire alla Spectral:ON un feeling in sella assimilabile a quella della sorella tradizionale.
Cominciamo con il dire la Spectral che Canyon ci ha concesso in prova è il modello appena inferiore al top di gamma, la 9.0, che rispetto alla 8.0 costa 1.000 euro in più.
COM’È FATTA:
A prima vista la bici si presenta davvero curata esteticamente, armoniosa. Il motore per muovere i 22 chili della Spectral:ON è il collaudato Shimano Steps E-8000, tra i più compatti sul mercato, con la batteria sul tubo obliquo da 500W di capacità. Il sistema è inserito in un telaio in lega leggera, con batteria semi-integrata con la batteria in posizione più bassa e centrale all’interno del triangolo anteriore, a tutto vantaggio dell’esperienza nella guida grazie ad un baricentro più basso.
Sull’avantreno spicca la forcella Fox 36 Performance Elite con un’escursione di 160 mm che avvolge la ruota anteriore di 29″ e copertoni da 2.5” su un canale interno da 30 mm all’anteriore. Il posteriore si differenzia per montare invece una ruota 27,5” con copertoni più larghi da 2.8” su canale da ben 35 mm. Un approccio che sta diventando abbastanza, studiato per offrire il meglio sia in salita sia in discesa: con l’anteriore preciso, bilanciato e stabile e un posteriore giocoso, ma con un grip e comfort maggiori.
La sospensione posteriore con ammortizzatore Fox Performance Elite DPS ha un’escursione di 150 mm di travel. I freni sono i collaudati SRAM CODE R con dischi di diametro di 200mm. La trasmissione è la robusta SRAM EX1 studiata per le eMTB, con guarnitura singola anteriore Shimano E8050 da 34d e cassetta a otto velocità con sviluppo 11-48t. Non manca un reggisella telescopico KS Lev Integra Sl da 150 mm su cui è montata la sella Canyon SD On con l’evidente supporto posteriore rialzato, naso ampio e ribassato e il carrello più lungo, il tutto per offrire comfort extra ed evitare di scivolare indietro sulle salite più ripide e tecniche. Il cockpit è interamente Race Face, con attacco Aeffect R e piega Aeffect Rise. Le ruote sono un mix di DT Swiss Hybrid HX 1501 Spline, progettate specificamente per eMTB, su cui sono montate delle ottime gomme Maxxis: anteriore Minion DHF 29”x2,5” WT e posteriore Minion DHR II 27,5”x2,8” WT, entrambe in configurazione Exo 3C MaxxTerra.
IL TEST:
Sin da primo approccio la Canyon ha il merito di entrare subito in confidenza con il rider. A prima vista spiccano i foderi molto corti: 430mm, una misura che si trova sulle bici normali: una scelta che influisce sul carattere giocoso alla bici.
Ho cominciato a girare con la geometria nella posizione Low, come la bici era proposta di fabbrica: angoli sterzo e sella da 66,8° e 73,8°, un assetto votato alla discesa, ma meno adatto ad affrontare i trail tecnici in salita, che con questa tipologia di bici si mangiano che è un piacere. Questo fino a quando ho cambiato la geometria della bici, agendo sulla slitta al di sotto del tubo obliquo, su cui è fissato l’ammortizzatore posteriore. Con la semplice mossa, durata pochi minuti, ho chiuso lo sterzo di 0,8° e alzato il movimento centrale di 11 mm, una soluzione che ha reso la bici ancora più equilibrata e meno “spinta” sul versante discesistico, grazie ad una postura più centrata e naturale, che ha favorito i movimenti in sella e fuorisella, tra cui l’abbassamento del busto e delle braccia quando ci si trova di fronte a ripide e tecniche rampe in salita. Una posizione che, oltre in salita, mi ha aiutato anche nei “flow” trail, dove un angolo di sterzo più chiuso mi ha regalato più grip all’anteriore e quindi più feeling. La bici si è letteralmente trasformata, da enduro a all-mountain e questo è stato molto apprezzato.
Colpiscono di questa Spectral:ON le notevoli capacità in salita su terreni più ripidi e tecnici, dove il motore Shimano lavora alla grande, grazie al supporto fluido in modalità Trail, dove si riesce a bilanciare in modo efficace pedalata ed erogazione della potenza, senza che la bici perda aderenza al posteriore. Caratteristica amplificata dal pneumatico posteriore particolarmente performante come il Minion DHR II che inchioda sul terreno in modo sorprendentemente efficace. Anche la trasmissione SRAM EX8 ha lavorato egregiamente funzionando sempre in maniera precisa e rapida.
Grazie al carro super compatto da 430 mm la Spectral:ON si rivela davvero efficace quando in discesa si tratta di giocare sui trail all’insegna del flow o sui tornanti più stretti. L’anteriore dona una grande fiducia nella guida discesistica e il pneumatico Maxxis Minion DHF da 2,5” fa il suo. La combinazione ruota da 29″ e la forcella da 160mm, permettono di alzare facilmente l’avantreno in presenza di ostacoli. Ottimo il feeling che arriva dalla sospensione posteriore da 150 mm, naturalmente morbida nella prima fase sino al punto di Sag (intorno al 30%) e poi ben sostenuta per gestire i vari tipi di urti, con una marcata resistenza finale per evitare quei fine corsa così frequenti sulle più pesanti eMTB. Anche l’azione della frenata non inibisce la lettura del terreno, il che si traduce in comfort e grip superiori.
IL MOTORE:
Il motore è il solito Shimano E-Steps , super recensito nelle prove di molte altre ebike, a cui vi rimandiamo per approfondimenti.
CONCLUSIONI:
Anche qui abbiamo la conferma che le e-mtb sono diventate divertenti, come conferma questa bici, davvero ben progettata e costruita. L’allestimento Spectral:ON 8.0 è quello più enduristico con la forcella da 160 mm al posto di quella da 150 mm degli altri modelli e, in configurazione “ready ride” è più sbilanciata sul lato discesistico, invece con la geometria modificabile si cambia facilmente il carattere della bici conferendole un’attitudine più all-mountain.
Sull’allestimento niente da obiettare: offre tutto quello che serve per divertirsi: un tutto uno, armonico, progettato per garantire la massima soddisfazione sui trail, anche quelli più ripidi e accidentati. E poi il prezzo: risulta davvero difficile trovare una componentistica così pregiata per questo prezzo. In particolare ci hanno colpito le sospensioni Fox Performance davvero funzionali con il blocco dell’ammortizzatore e della forcella molto netto, funzionale ed efficace quando si devono affrontare lunghe salite asfaltate e una posizione intermedia che ben si adatta ai sentieri in salita offrendo un ottimo mix fra sostegno e trazione. Molto comoda la sella con il suo posteriore rialzato che si è rivelato essere un bel supporto sulle salite ripide, senza essere particolarmente d’intralcio quando si va in fuorisella.
Info su: www.canyon.com
Testo e Foto di Marco Trabucchi
Grazie a Marco Pittaluga per il supporto fotografico
Questa recensione condensata è tratta per gentil concessione da www.mtbtech.it, a cui vi rimandiamo per la lettura della versione integrale.
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