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2018/10/14

HUSQVARNA MC7 - MY 2018 test

La partecipazione allo SHIMANO E-MTB Experience 2018, bellissima iniziativa di cinque giorni sulle Dolomiti con molte ebike messe a disposizione da sette differenti case produttrici di primaria importanza, è stata una ottima occasione per provare tanti modelli recenti di differenti produttori, potendole confrontare a lungo su percorsi belli ed impegnativi. Ogni giorno veniva assegnata una bicicletta elettrica a nostra scelta e ho deciso di provare la HUSQVARNA MC7 di cui qui vi darò le mie impressioni, nell’ottica di un utilizzo amatoriale, non agonistico.

 

HUSQVARNA MC7: il mito del motocross del secolo scorso si rinnoverà anche nelle ebikes?

HUSQVARNA è un marchio che ai ciclisti non suscita alcun ricordo, tuttavia ai motociclisti amanti delle due ruote artigliate, specialmente se nati prima del 1970, trasmette un mondo di ricordi ed emozioni. Attualmente, questo marchio nel settore motociclistico, originariamente svedese, dopo essere stato di Cagiva, è di proprietà del gruppo KTM. Tuttavia, le biciclette KTM, che non sono prodotte dal gruppo KTM, non hanno niente a che spartire con le biciclette Husqvarna: una bella confusione, non c’è che dire! Ma, al di là di questo pastrocchio, le biciclette a pedalata assistita elettricamente di Husqvarna e KTM sono a disposizione della clientela e sono apprezzabili. In particolare, Husqvarna (i cui soci fondatori sono anche i fondatori di HAIBIKE, ora separati dal marchio tedesco – tanto per semplificare le cose!) è presente dai concessionari dall’inizio del 2018 con una gamma interessante. Visto che il marchio richiama il fuoristrada più puro, noi abbiamo voluto provare il modello top della gamma e-mountain bike: la MC7.

 

Equipaggiamento ebike

La MC7 da noi provata è il modello di punta e monta una forcella RockShox Pike RC con diametro di 35mm e 140 mm di escursione, dalla discreta funzionalità.  140 mm di escursione fanno storcere il naso agli amanti delle discese impegnative e veloci, tuttavia si sono rivelati, grazie alla collaborazione con le ruote da 27,5”x2,8” che filtrano bene le piccole asperità, più che sufficienti per assorbire in modo dignitoso gli urti causati dal passaggio della ruota su terreni anche molto accidentati. Angolazione e avancorsa sono tali da dare una buona sensazione di stabilità, privilegiando tuttavia la maneggevolezza. Sul carro posteriore è montato un ammortizzatore RockShox Delux R che garantisce una escursione verticale della ruota di 140mm, anche in questo caso, più che sufficiente per permettere di salire e scendere con disinvoltura anche su sentieri più complicati. Il telaio è in tubolare d’alluminio verniciato con colori che richiamano quelli tipici delle moto Husqvarna attualmente in circolazione (mentre i colori tradizionali delle moto da cross degli anni ’60 erano il bianco e il rosso), con forme molto lineari e gradevoli specie nella zona di attacco al canotto di sterzo, pur non esprimendo niente di veramente innovativo o affascinante. La batteria, del tipo snodato, è posta all’interno del tubo diagonale e può essere agevolmente estratta tramite uno sportellino con chiusura a chiave situato nella zona superiore del tubo. Il motore è lo Shimano Steps E8000, così come sono Shimano i freni Deore M6000 con dischi da 203 mm e pure il gruppo cambio, che è il modello Deore XT Di2. Su questi componenti ormai si conosce tanto ed è anche inutile ripetersi, per cui possiamo limitarci a dire che sono validi e svolgono più che bene il loro lavoro, rientrando in una fascia media/alta di prezzo. La HUSQVARNA MC6 monta una sella telescopica di escursione un po’ limitata (solo 100mm) con un funzionamento non impeccabile: ne abbiamo provate di meglio e non ci sembra adeguata ad una e-mtb top di gamma. I pneumatici sono SCHWALBE Nobby Nick e sono montati su cerchi tubeless Alexrims MD40. Tutto sommato, visto il prezzo e per essere il modello top di gamma, ci saremmo aspettati un montaggio un po’ più eccitante! A tal proposito, la gamma 2019, recentemente presentata in Germania, ha posto rimedio all’aspetto prestazionale dei componenti.

 

Utilizzo

Appena saliti in sella si ha subito una impressione molto favorevole, specialmente per chi è amante dell’enduro come noi e l’assetto fa immediatamente capire il tipo di utilizzo che i progettisti e i collaudatori avevano in mente quando ne hanno definito le caratteristiche geometriche e dinamiche, infatti la posizione in sella carica notevolmente i polsi e la bici è corta ed alta. L’impressione è proprio quella di guidare un mezzo estremamente compatto, più piccolo e persino più leggero di quello che è realmente, eppure ci si sta su bene e comodi. Sulle salite più impegnative e durante il superamento di ostacoli ostici non abbiamo mai riscontrato la tendenza della ruota anteriore a cabrare più di tanto, ciò sia per la azzeccata geometria del telaio e delle sospensioni, sia per le caratteristiche del motore Shimano, che eroga la spinta in modo molto omogeneo. I comandi del motore al manubrio sono quelli standard, con l’ottimo display poco ingombrante e ben visibile posizionato in una zona ben protetta dagli urti, mentre i comandi per cambiare assistenza, anche se funzionano molto bene, continuano a farci pensare che i tecnici Shimano abbiano voluto strizzare l’occhio agli utilizzatori delle mtb tradizionali, ma noi preferiremmo dei semplici ed ergonomici pulsanti. Dopo aver superato con buoni voti la prova della pedalata in salita siamo passati nei settori in cui sopponevamo che la MC7 avrebbe sfoderato le sue armi migliori: la discesa e i passaggi trialistici. Ebbene, non ci ha affatto delusi in tal senso, in quanto ha dimostrato di avere doti di grande maneggevolezza, tuttavia non disgiunta da una piacevole sensazione di sicurezza e da una notevole tenuta delle traiettorie impostate. Se questa ebike si comporta così bene, sia nelle condizioni trialistiche, che andando giù forte, pur con una componentistica non molto sofisticata, ci domandiamo come mai non sia stato inserito in gamma un modello con sospensioni di miglior qualità, che avrebbero messo in evidenza ancor di più le ottime caratteristiche di base. In effetti la guida della HUSQVARNA ci fa venire in mente sensazioni simili a quelle provate durante la prova della THOK (a cui assomiglia nello schema delle sospensioni), anch’essa molto maneggevole. In frenata la MC6 è stabile e la conformazione del manubrio contribuisce ad un buon controllo del mezzo. La sella, a causa della limitata escursione in altezza, durante le discese più impegnative non si posiziona esattamente dove vorremmo che fosse, contribuendo a ridurre un po’ la confidenza nei passaggi più difficili. E, per finire, un punto positivo che non si è dimostrato essere tale fino in fondo: alla base del telaio, sopra il motore, c’è una comoda presa elettrica per ricaricare la batteria senza estrarla, tuttavia durante la nostra prova siamo stati sorpresi da un forte temporale e due delle ebike in prova hanno avuto problemi a causa di infiltrazioni di acqua in quella zona. Un difetto banale, che però può lasciarti a piedi in mezzo alle montagne, come è successo a noi!

 

Conclusioni

Questa ebike è adatta a un pubblico di “fuoristradisti” molto ampio, in quanto non è estremizzata in nessun settore, si pedala bene, si guida bene in salita e discesa, è facile, maneggevole e divertente, tuttavia sembra un po’ in affanno rispetto alla concorrenza, a parità di prezzo. Considerando che per i ciclisti il marchio non rappresenta un richiamo emozionale, pensiamo che HUSQUARNA dovrà presentare modelli che abbiano un maggior richiamo al settore motociclistico, un po’ come ha fatto FANTIC, con escursioni maggiori e caratteristiche più enduristiche.

Mario Codecà

 

La nostra valutazione

  • Confort 7
  • Maneggevolezza 9
  • Stabilità 7
  • Percorso scorrevole 7
  • Percorso accidentato 7
  • Salita 7
  • Discesa 7
  • Lunghe distanze 6
  • Finitura 7
  • Equipaggiamento/prezzo 5

Circa l’autonomia, ci asteniamo da dare un giudizio in quanto troppo influenzata da parametri variabili, non ripetibili.
Similmente, ci asteniamo da dare un giudizio estetico, perché troppo personale.