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2017/11/26

Il test di 4 ebike alla Shimano E-mountainbike Experience 2017

Come vi avevo anticipato, durante le quattro giornate alla Shimano E-MOUNTAINBIKE Experience 2017 ho avuto modo di provare oltre a GIANT FULL-E+ 0 PRO, BULLS E-STREAM EVO 3 FS 27,5″, MERIDA E ONE-TWENTY 900-E e CENTURION NO POGO E3000.27+, anche, seppur brevemente, altre ebikes.  
Ecco le mie impressioni relativamente a CANNONDALE Moterra LT1, FOCUS JAM² FACTORY 29”, GHOST Kato FS prototipo con ruota anteriore da 29”, MERIDA EONE-SIXTY 900 e SCOTT E-SPARK 700 PLUS TUNED.

FOCUS JAM² FACTORY 29”

Cominciamo dalla FOCUS JAM² FACTORY 29”: la bicicletta è molto bella, leggera alla vista e simile a una mountain-bike tradizionale grazie al fatto di avere la batteria inserita in un tubo obliquo molto piccolo.
La versione con ruote da 29” è più adatta a un uso xtrial rispetto a quella con le ruote da 27,5” in quanto è più scorrevole e ha sospensioni a minor escursione. Di conseguenza è molto gradevole da utilizzare su percorsi non troppo accidentati e il fatto di avere una batteria più piccola viene parzialmente compensato dalla scorrevolezza della bicicletta.

 

MERIDA EONE-SIXY 900MERIDA E ONE-SIXTY 900

Questa bici quasi non mi è sembrata neanche parente della MERIDA E ONE-TWENTY 900-E, provata per una giornata intera, e devo dire che mi è piaciuta molto di più per le sue doti ciclistiche e in questo caso, stranamente, anche per le qualità del motore, la qual cosa mi fa pensare che il motore SHIMANO della E ONE-TWENTY 900-E avesse qualche problema sui sensori, in quanto non mi garantiva una pedalata fluida.
Si tratta indubbiamente quindi una bella e-mtb, molto maneggevole, ben equilibrata e assai gradevole in tutte le condizioni di utilizzo, particolarmente adatta per chi ama il funambolismo.

 

SCOTT E-SPARK 700 PLUS TUNED

Come sempre Scott produce biciclette che non sono esagerate nelle soluzioni tecniche, ma che fanno dell’equilibrio il loro punto di forza. Anche in questo caso la casa svizzera americana non si smentisce e ha confezionato un prodotto molto maturo, particolarmente adatto per chi vuol fare percorsi di ogni genere su lunghe percorrenze, divertendosi. Ciò, nonostante le sospensioni che equipaggiano questo modello non sembrino così adatte a terreni molto accidentati, a causa della loro escursione non molto elevata, eppure l’assieme telaio e sospensioni garantisce un eccellente comportamento anche su discese molto rovinate e affrontate ad elevata velocità, stupendo tutti i driver che l’hanno provata, me compreso. Ci troviamo quindi di fronte a un prodotto molto sofisticato e d’altra parte il prezzo di acquisto parla chiaro in tal senso.

CANNONDALE Moterra LT1

Questa mountain bike elettrica quando è stata presentata ha diviso il pubblico tra sostenitori entusiasti e critici talebani. Ciò fu dovuto al fatto che l’estetica e le scelte tecniche la rendevano molto diversa da una mountain-bike tradizionale e dagli altri prodotti della casa americana. Di questa ebike ci sono diversi modelli che si differenziano abbastanza tra di loro specialmente nelle caratteristiche di guidabilità e il modello delle LT1 è quello che a prima vista, a causa della sezione delle ruote piuttosto stretta, sembrerebbe meno adatto ad andar veloce. Invece questa LT1 si è dimostrata estremamente efficace, specialmente sui percorsi tortuosi e anche sul veloce scassato, dove ha messo in evidenza doti di agilità e di capacità di assorbimento delle asperità del terreno veramente entusiasmanti. Si comporta assai bene anche in salita, grazie anche all’ottimo motore Bosch. Quindi è senz’altro una bella bici per chi vuole un divertimento garantito.

GHOST Kato FS, prototipo con ruota anteriore da 29” e ammortizzatore Cane Creek con molla

Quando sono sceso dalla CANNONDALE Moterra LT1 con un bel sorriso soddisfatto sulla faccia, mi sono trovato davanti il collaudatore della GHOST che mi ha chiesto se la Moterra mi era piaciuta e io ho risposto: assolutamente sì, gran bella bicicletta, molto maneggevole, e anche molto stabile. Lui ha fatto un sorrisino, ha annuito concorde con me, e poi mi ha detto se volevo provare il prototipo con cui stava andando in giro. Naturalmente non gli ha lasciato il tempo di cambiare idea e mi sono catapultato sul sellino della Kato FS. Non mi sembrava vero di poter provare un prototipo non ancora in produzione e probabilmente progenitore dei prossimi modelli della casa tedesca. Vi dico subito che di questa bici non mi sono piaciute solo due cose: il design un po’ sotto tono e il fatto che ho dovuto restituirla! Non avevo dubbi che si sarebbe comportata bene e avrebbe fatto un’ottima impressione su di me, dato quello che le ho visto fare quando il simpatico collaudatore s’era messo a fare dei numeri da circo equestre, che avevano fatto arricciare le budella anche a me, che sono un adrenalinico dalla nascita! Ma non pensavo di trovarmi fra le mani un mezzo così gradevole ed equilibrato. Quello che in particolar modo mi ha colpito è stata la capacità di superare gli ostacoli senza scomporre l’assetto, la direzionalità in discesa sul veloce e nello stesso tempo la grande agilità e facilità con cui la si fa condurre sullo stretto. Veramente gradevole e ben riuscita. Sono sicuro che verrà messa in produzione e mi auguro che i designer della GHOST ci stupiscano presentando la loro bici con un una grafica un po’ meno funerea.

Immagino che mi chiederete: “ma tirando le somme, quindi qual è la bicicletta che si è piaciuto di più?” Beh, in realtà mi sono piaciute tutte e in tutte ho potuto apprezzare lati più positivi altri un po’ meno, ma alla fine forse forse sceglierei la bici che non c’è ancora. A buon intenditore poche parole.

Mario Codecà

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