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2018/10/14

LAPIERRE AM500i 2018 test

Una bella e-mtb, con tutte le carte in regola per dare soddisfazione al suo fortunato proprietario

Capita spesso di vedere una bicicletta elettrica in fotografia o in un video promozionale, che ti sembra bellissima e poi dal vero è poco più che gradevole. Invece, devo ammettere che le nuove Lapierre AM, viste dal vero, sono molto belle, dando una impressione di sportività e di leggerezza, grazie alla perfetta integrazione della batteria nel telaio: a me sono molto piaciute.

Equipaggiamento della Lapierre AM500i 2018

La versione da me provata sui percorsi di Finale Ligure (da noi noleggiata presso EvolveShop) è quella base, che presenta una forcella SUNTOUR AION35 LO R DS 15x110mm, da 150mm di escursione, la quale si comporta decorosamente bene e garantisce un discreto controllo della ruota anteriore, che montando un pneumatico da 2,8”, offre un buon confort e tanta sicurezza. A ciò danno notevole contributo i pneumatici MAXXIS Minion DHR, montati per questa occasione (di serie monta MAXXIS 27.5x2.8 HIGH ROLLER II davanti e MAXXIS 27.5x2.8 REKON+ dietro), sempre performanti in discesa/salita e anche sufficientemente scorrevoli. La posizione di guida è, per il mio gusto, molto azzeccata, con un eccellente bilanciamento dei pesi, che non gravano troppo sui polsi, ma che comunque permettono di tenere una posizione confortevole quando è necessario stare molto avanzati in caso di salite ripide. Questa Lapierre monta il motore Bosch CX Line, su cui si sono già scritti libri interi, che denota una notevole vivacità e prontezza di risposta, con una sensazione di sostegno alla pedalata naturale, ma vigorosa. Il motore Bosch non è il più silenzioso, ma la sua rumorosità è di un livello accettabilissimo. La AM500i monta una batteria integrata nel telaio, facilmente smontabile. La sospensione posteriore si basa sullo schema OST+ e accoppiata ad un ammortizzatore ROCKSHOX DELUXE R DEBONAIR garantisce un’escursione di 150 mm e un comportamento dignitoso, sia in salita che in discesa, mantenendo la ruota ben aderente al terreno e garantendo un discreto confort nell’utilizzo su terreni accidentati. Il manubrio e i relativi comandi hanno una buona ergonomia (molto comodo da usare anche il comando del reggisella) e il display, seppur non molto sportivo, ha il vantaggio di essere ben visibile in ogni condizione e di poter essere letto agevolmente anche da persone, come me, che hanno bisogno di inforcare gli occhiali per leggere il giornale (tuttavia, è praticamente impossibile leggere la micro scritta che indica la modalità di assistenza). La sella, seppur di buona qualità, non ha garantito un gran confort alla mia zona critica d’appoggio (ma questo spesso dipende dalla diversa morfologia di ognuno di noi). Essa è montata su un reggisella telescopico con una buona escursione e scorrevolezza. Il cambio Shimano a comando manuale si è dimostrato leggermente rumoroso, ma sempre impeccabile nell’uso ed ha una spaziatura ottimale fra i rapporti (però avremmo preferito un rapporto finale un po’ più corto, per affrontare più agevolmente le salite molto aspre). I freni SHIMANO M425 lavorano su dischi da 203mm, ben dimensionati, ma nelle discese più ripide e lunghe hanno mostrato i loro limiti e alla fine del percorso (1.100 m di dislivello positivo e 2.150 m di dislivello negativo per 40km di sentieri) grattavano in modo preoccupante. Sono un po’ al limite per reggere il maggior peso delle biciclette elettriche e di ciclisti un po’ fuori quota, come me!

Utilizzo

Appena salito in sella mi sono sentito subito a mio agio e ho apprezzato l’eccellente ergonomia del posizionamento dei comandi, tutti facilmente gestibili senza spostare la mano dalle manopole, oltre a essere molto intuitivi nell’utilizzo. La geometria è molto simile alla GIANT Full-E+, che uso abitualmente, e dopo qualche minuto di percorso in discesa, mi sono reso conto di essermi dimenticato che non ero sulla mia ebike! In discesa, la differenza sostanziale è data dalle sospensioni, che in questa versione base sono un po’ sotto tono e poco scorrevoli. Dalla prima pedalata si apprezza il vigore del motore Bosch e ancor di più lo si gode quando sui percorsi scorrevoli in mezza costa, con discese e salite frequenti, si inserisce la modalità EMTB, che risulta perfetta in queste condizioni. Durante il test ho utilizzato quasi sempre la modalità ECO e TOUR, senza aver mai la necessità di utilizzare la modalità Turbo. Il settaggio EMTB del software del motore, aiutando maggiormente il ciclista, ha come contraltare che i consumi sono probabilmente leggermente superiori a quelli della concorrenza, tuttavia riteniamo che questo maggior consumo, comunque ragionevole, sia una contropartita assolutamente accettabile rispetto alla piacevolezza di erogazione della potenza e alla coppia sempre generosa e ben distribuita nell’arco dei giri che il motore elargisce in funzione della richiesta dell’utilizzatore. Il motore aiuta molto nell’affrontare salite impegnative, ma altrettanto fa la sospensione posteriore, che tiene la ruota attaccata al terreno e non crea problemi di sollevamento della ruota anteriore: la AM500i mi è parsa una buona arrampicatrice. Sui percorsi guidati la Lapierre ha dimostrato una discreta maneggevolezza, sebbene non come altre concorrenti più votate al divertimento, forse perché la posizione del motore e dell’asse dei pedali è più in alto rispetto ad altre biciclette più maneggevoli, il che la rende meno agile, ma garantisce di transitare in sentieri scavati senza rischio di sbattere frequentemente e pericolosamente i pedali contro sassi e ostacoli sporgenti. In discesa l’assetto piuttosto alto anteriormente aiuta anche le persone meno esperte ad affrontare pendenze significative senza grandi patemi d’animo, decorosamente coadiuvati dal lavoro della forcella (anche se i polsi avrebbero qualcosa da ridire relativamente allo smorzamento delle frequenze sottili), dei freni (fin quando reggono) e del carro posteriore. I freni sono modulabili e silenziosi e il disco posteriore da 200mm non tende a far bloccare la ruota, anche in situazioni di scarsa aderenza.

Conclusioni

Quest’ultima versione della Lapierre mi è piaciuta, perché pur non brillando in modo particolare in nessun ambito specifico, ha una comportamento gradevole, omogeneo e molto sicuro, sa essere divertente e allo stesso tempo confortevole, dà una buona impressione di qualità del prodotto e lascia soddisfatti in tutti le situazioni di utilizzo, dalla strada bianca in pianura fino alle arrampicate e discese più impervie fra sassi e radici. Ovviamente, la versione AM500i da noi provata è quella base, per cui siamo sicuri che le critiche espresse in questa prova svaniscano come nebbia al sole provando le versioni top di gamma. Quindi, per chi volesse una mountain bike elettrica ancora più votata al divertimento e all’enduro serio ci sono le versione AM600i, AM700i e AM900i, allestite con componentistica (specialmente forcelle e ammortizzatori) di qualità superiore, che esaltano ulteriormente la capacità di affrontare con gran divertimento percorsi enduristici impegnativi. In conclusione: bella bicicletta, divertente, sicura e ben costruita ad un prezzo in linea con la concorrenza.

Mario Codecà

Lapierre AM500i ai voti!

  • Confort 7
  • Maneggevolezza 7
  • Stabilità 8
  • Percorso scorrevole 8
  • Percorso accidentato 8
  • Salita 9
  • Discesa 7
  • Lunghe distanze 8
  • Finitura 8
  • Equipaggiamento/prezzo 8

Circa l’autonomia, ci asteniamo da dare un giudizio in quanto troppo influenzata da parametri variabili, non ripetibili. Similmente, ci asteniamo da dare un giudizio estetico, perché troppo personale.