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2021/03/06

MONDRAKER DUSK RR

Le nostre recensioni non sono professionali e non pretendono di esserlo: semplicemente cerchiamo di trasmettervi in modo rilassato le impressioni che abbiamo ricavato nel provare una nuova ebike.

Mondraker Dusk RR: una bella spagnola in alluminio, che riprende le linee delle sorelle più esclusive!

 

Equipaggiamento

La Dusk RR da noi provata (che ci è stata gentilmente messa a disposizione dal negozio HOBBY BICI, grazie alla collaborazione dell’attivissimo David Pastore, con sede a Gavi AL - Vai al sito ), è il modello top della serie Dusk, che è alla base della gamma delle e-mtb MONDRAKER. Ciò detto, non si tratta affatto di una emtb di basso livello, perché ha un allestimento di tutto rispetto, infatti, monta una forcella Fox 36 29 Float FIT4 EVOL Factory Kashima, e-bike optimized, con 160mm di escursione e montata con una angolazione di 65,3°.

 

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Il carro posteriore ha la geometria Zero Suspension System, con ammortizzatore compresso dalle biellette sia dall’alto che dal basso, sviluppata e orgogliosamente vantata dalla casa spagnola, che funziona senz’altro bene, ma, con il suo design molto spigoloso nella parte posteriore, non è proprio il massimo da un punto di vista estetico e trasmette una falsa sensazione di scarsa cura costruttiva.  Il carro è collegato al telaio con un ammortizzatore ad aria Fox Float DPS LV EVOL Performance, montato quasi verticalmente, il quale garantisce una escursione verticale della ruota di 150mm, più che sufficiente per permettere di affrontare con disinvoltura i sentieri più scassati.

Il telaio, piuttosto lungo (ha un reach di ben 490mm in taglia L), è un misto di tubolare d’alluminio e componenti idroformati, verniciati con cura, con forme proporzionate e ben riuscite, pur non vantando il design più raffinato delle sorelle Crafty, Chaser e Level.   Le saldature sono ben fatte e in bella vista, non molate, come piace ai cultori della meccanica fine artigianale, però nella parte terminale del carro posteriore gli accoppiamenti tubi/piastre/saldature sono troppo complicati e grossolani: peccato!   La batteria è posta all’interno del tubo diagonale ed essendo inserita dalla parte inferiore, previo smontaggio del motore, se da un lato risulta assolutamente protetta da eventuali urti, dall’altro impedisce smontarla e ricaricarla a parte.   La borraccia può essere attaccata al tubo diagonale e, in alternativa, nella stessa posizione si può montare un extender originale, che porta la carica totale a ben 990Wh, oppure una batteria supplementare come questa Vai al sito .

Il motore è il nuovo, ma ormai diffusissimo Shimano EP8 EP800 Serie, molto compatto e ben inserito nel telaio, protetto dagli urti per mezzo di un piccolo carter.   Il comando per il cambio di assistenza è costituito da un classico blocchetto con le due frecce SU e GIU’, che sostituisce le finte leve del deragliatore presenti nella gamma SHIMANO precedente. Ci convince sempre il piccolo display a colori sistemato in posizione protetta posteriormente al manubrio in corrispondenza del canotto di sterzo.  Il display, nonostante la dimensione ridotta, permette un’eccellente leggibilità, grazie anche al fatto che le modalità di assistenza alla pedalata sono segnalate da colori differenti e quindi facilmente percepibili a colpo d’occhio. Delle nostre impressioni sul funzionamento di questo nuovo motore potrete leggere qui di seguito, ma per un approfondimento di dettaglio su come è fatto e come va in confronto al vecchio E8000, potete collegarvi all’articolo realizzato dagli amici di E-Biketour.net che lo hanno analizzato a fondo (vedi: Vai al sito ).