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2019/07/19

PEDRONI E-PARD - MY 2020

 

Tempo fa ci eravamo organizzati per provare la PEDRONI RAY, poi una serie di ritardi ha procrastinato il test, ma alla fine i ragazzi della PEDRONI ci hanno chiamato per consegnarci la nuovissima E-PARD e ne abbiamo subito approfittato……!

E-PARD: una eccellente italiana, costruita da veri appassionati!

La prova di una PEDRONI l’abbiamo attesa e rimandata a lungo, ma finalmente eccoci qui, nella zona industriale vicino a Reggio Emilia. Cerchiamo la ditta, ma non vediamo insegne, solo capannoni anonimi….. Telefoniamo, e ci risponde Federico: “si, vi vedo siete nel posto giusto, vi apro”.

Attraversiamo gli uffici, la zona progettazione ed infine entriamo nel cuore di questa piccola realtà produttiva: la zona saldatura sulla destra, le scaffalature con i tubi sagomati sullo sfondo e in sottofondo il rumore di una fresa, con Michele bardato con occhiali e cuffie, che sta lavorando su un tubo obliquo, in cui prende forma l’alloggiamento del tubo dello sterzo di quella che sarà una Pedroni.

 

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PEDRONI ( https://pedronicycles.com/) è un marchio ben noto agli appassionati delle biciclette da enduro e da down hill, con un blasone di tutto rispetto in tali discipline. Questo grazie anche alla passione dei titolari, che le loro mtb non solo le progettano e costruiscono, ma anche le collaudano ed in questa stagione hanno già visto il gradino più alto del podio al Gravitalia con Giacomo Masiero.

La cosa che impressiona è l’ordine e la pulizia; sembra di essere in un ambiente sterile, piuttosto che in una officina. Gli spazi sono ampi e fanno ben capire come tutto sia già pensato per volumi maggiori di quelli che oggi sviluppa la Pedroni; un secondo capannone è completamente dedicato alla verniciatura ed alla personalizzazione della colorazione dei telai.

Mentre Federico ci racconta il ciclo di produzione e la filosofia con cui costruiscono le biciclette (ci ha colpito la frase “…noi non possiamo permetterci che un telaio Pedroni abbia dei problemi…” arriva la telefonata dell’inossidabile Ernesto che ci interrompe. Ernesto ha da poco vinto l’ennesima gara di DH, si ride, si festeggia, c’è allegria, entusiasmo, competenza e fiducia per il futuro. Questa è la Pedroni: un esempio di “artigianato industriale” di altissimo livello, che mi ha riportato indietro di 40 anni, quando ragazzino visitavo Arcore o Treviglio alla ricerca di quella che doveva essere la mia moto. Qui si parla davvero di Made in Italy: telaio, motore, forcella, freni, ruote e la maggior parte degli accessori sono fatti (non solo assemblati) proprio in Italia. Manca praticamente solo il gruppo cambio (la produzione Italiana attuale non ha una offerta credibile per MTB) e l’ammortizzatore posteriore (che però è allo studio in un breve futuro con un partner Italiano).

 

Finalmente la vediamo. La E-Pard già al primo colpo d’occhio denota l’originalità del progetto. In un mercato in cui quasi tutti si copiano ed a volte per capire di che marchio si tratta bisogna proprio leggere il nome sul telaio, la E-Pard si distingue per le linee slanciate, originali ed inconfondibili.

La bici in prova è una XL (siamo tutti alti oltre 180 cm, sia i ragazzi della Pedroni che noi vecchietti) e ciò nonostante è estremamente armoniosa nelle forme. Motore e batteria, pur non essendo nascosti nel tubo diagonali, come va di moda, sono perfettamente inseriti nell’insieme generale; anche il motore Polini esteticamente è una vera opera d’arte. Si sa, l’estetica è soggettiva, ma noi questa bicicletta l’abbiamo trovata bellissima!

Il montaggio delle Pedroni è di ottima qualità; quella che proviamo noi è ancora una preserie ed è molto vicina al montaggio della Team Replica, ma prima di parlare dei dettagli tecnici, di cui leggerete più avanti, veniamo alle sensazioni in sella.

Il primo approccio in sella lo abbiamo avuto da fermo, quando insieme a Federico e Michele abbiamo fatto il SAG delle sospensioni e qualche aggiustamento nelle posizioni di seduta; già così da ferma la E-Pard garantisce una estrema confidenza e senso di equilibrio; ottima la posizione del baricentro, la sella infatti, anche visivamente, risulta molto più “centrata” della maggior parte delle bici in commercio.

Mentre ci venivano illustrate le soluzioni tecniche, un dettaglio ci ha colpito: memori di alcune discussioni sui forum sulla possibilità o meno di abbinare al montaggio originale una batteria aggiuntiva (con perdita di garanzia, secondo alcuni), siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla scelta di dotare la E-Pard di una seconda batteria optional da 250Wh. Scelta veramente lungimirante, che a nostro vedere potrebbe addirittura da sola far propendere per una Pedroni, invece che per altri marchi, per i quali i rivenditori minacciano perdite di garanzie a chi cerca SOLO un po’ più di autonomia in più.

Simpatica anche l’Idea di dotare la E-Pard di un piccolo impianto di illuminazione notturna, che è ben integrato all’altezza del tubo di sterzo. Per ora le luci non sono sufficienti per correre in notturna, ma potrebbero essere il giusto compromesso da abbinare ad una luce da casco: idea brillante ed anche funzionale per chi come me d’estate si fa una notturna tutte le settimane.

 

La prova a Sarezzano.

Sarezzano è una località del Tortonese, dove in pochi chilometri sono state sviluppate tre prove speciali di ottimo livello. Il terreno è il tipico sottobosco, con percorsi guidati, molto flow e qualche bel passaggio tecnico. Noi abbiamo scelto di ripetere sempre la PS3 “La Madonnina” alternandoci alla guida della E-Pard, per poter discutere insieme le sensazioni ed ovviamente fare il confronto con altre bici (anche se questa non è una comparativa).