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2019/05/29

Ruote con diametri differenziati per ebike

Mettere una ruota anteriore da 29” al posto della 27,5+” è una buona idea?

 

Numerosi modelli 2019 di alcuni produttori di e-MTB da Enduro propongono ruote da 29” o soluzioni ibride 29” anteriore e 27,5+” posteriore, quindi, almeno all’anteriore, sembra passata la moda dei gommoni da 27,5” Plus.  Noi ci siamo posti il problema se ci sarebbero vantaggi o problemi a montare una ruota da 29” sui modelli degli anni passati, pensati e progettati per ruote da 27,5”.

L’idea di scrivere questa recensione è scaturita nel corso della prova comparativa di una eMtb 2018 con ruote da 27,5” e l’equivalente modello 2019 con ruote da 29”, dove, al termine della prova, avevamo invertito la ruota anteriore mettendo al modello 2018 la ruota del modello 2019 (vedi: Specialized Levo 2018 vs 2019 ).Fu solo una prova di pochi minuti, ma in cui siamo rimasti sbalorditi dal fatto che gran parte della differenza di comportamento tra le due bici si era annullata.

Ora, le case produttrici ci odieranno ma, fermo restando che una bici bella e nuova è sempre desiderabile, a noi è sorto il dubbio se incremento di capacità della batteria e cambio del formato di ruote fossero argomenti sufficienti per comperare i modelli 2019, oppure, in presenza di telai e motori validi e biciclette poco sfruttate, fosse conveniente o per lo meno possibile, modificare il modello 2018 per renderlo più performante.   In quest’ottica, trovate le nostre considerazioni su come compensare l’incremento di energia della batteria montando batterie aggiuntive (leggi recensione Batterie aggiuntive sconfiggono l'ansia dei Watt ) e qui sotto i risultati inerenti le ruote.

 

 

Nella nostra prova ci siamo limitati al cambio della ruota anteriore, rinunciando per scelta a testare anche nel posteriore una ruota da 29”; i motivi sono da un lato economici, dato che il costo di una sola ruota anteriore è di gran lunga minore di un set completo di ruote, e dall’altro siamo convinti che nella generale tipologia dei percorsi da Enduro, la ruota posteriore subisca le sollecitazioni maggiori e debba garantire trazione, cosa che è maggiormente compatibile con formato 27,5”+ (NB: una 29” anche al posteriore è sicuramente da prendere in considerazione se si fanno percorsi da XC o se si cerca prestazione velocistica e consumi ottimizzati).

Comunque sia, ruote da 29” montate e “Ciak si Gira”!   Oggetto della prova: due bici (una taglia M ed un L) e 4 piloti, che si sono alternati su un totale di oltre 200km.   Le ruote sono state montate con coperture Maxxis Minion DHF 2,5” su quella con cerchio in alluminio (abbinata ad un posteriore 27,5” x 2,8”) e DHR 2,4” su quella in carbonio (abbinate ad un posteriore 27,5” x 2,6”).   Per avere un riscontro più facile ed immediato, abbiamo scelto di provare le ruote su percorsi molto ben conosciuti, ed in particolare, sui Sentieri dei Lupi del Cornaggia di Colazza, sulla 24H di Finale Ligure, nella zona dei forti di Genova e nei percorsi di Sestri Levante.

L’aspetto estetico della ruota differenziata a noi piace (sarà che siamo quasi tutti ex motociclisti!), in quanto la ruota da 29” alza l’avantreno di circa 1cm rispetto alla 27,5” e slancia la silhouette della ebike.   Però, bolla alla mano, a livello di sella non si nota differenza.   Valuteremo successivamente, provandole sui percorsi, come l’apertura maggiore dell’angolo di sterzo influenza la guida.

Iniziamo a pedalare ed immediatamente la ruota di diametro maggiore e le sezioni minori del copertone restituiscono una sensazione di scorrevolezza e grande maneggevolezza.   Saliamo per circa un’ora su sterrati e qualche tratto impervio, al limite del ribaltamento, e in questa situazione estrema siamo in punta di sella come al solito e non notiamo peggioramenti di equilibrio, anzi, l’impressione è che la ruota supera meglio gli ostacoli.

Appena iniziamo le discese flow morbide e “spondate” sembra di essere su un binario e la bici gira velocissima, più stabile e reattiva, forse anche solo per la maggiore apertura dell’angolo di sterzo, ma anche perché viene molto più naturale caricare l’avantreno ed in uscita di curva la bici sembra accelerare maggiormente.   Le staccate al limite, tipicamente piene di buche, le subiamo meno e ci galleggiamo sopra;  idem sui salti (quelli facili, gli unici che facciamo noi) dove la bici stacca meglio e si scompone meno, anche in atterraggio.

Arrivano infine le discese, alcune per noi “vecchietti” proibitive, quelle in cui tanto scendi di quota tanto sale l’adrenalina e dove qualche volta scendiamo mestamente a piedi:   beh, che dire, ci sentiamo molto più sicuri del solito ed affrontiamo qualche pezzo per la prima volta in sella.

Non siamo dei campioni, non siamo super tecnici, che sanno interpretare aspetti sofisticati di geometrie, ma il nostro limite lo cerchiamo sempre e NON ABBIAMO DUBBI: con l’anteriore da 29” la bici si guida molto, ma molto meglio.

Però, attenzione a non esagerare, perché andare su per gli alberi non è ancora una idea praticabile!

Controindicazioni e punti deboli delle ruote anteriore da 29”: noi ne abbiamo trovati solo tre…

L’ingombro nel trasporto: sembrerà banale, ma se fino a ieri buttavi giù il sedile posteriore della macchina e con qualche difficoltà infilavi dentro la bici completa senza smontare le ruote, con le 29” potrebbe essere un più difficile, analogamente se le trasporti appese al lunotto o sul gancio traino l’ingombro laterale è leggermente maggiore, un centimetro per parte è poca cosa, ma se ci passavi al pelo, un centimetro è più di un pelo.

 La guida ignorante nel veloce sassoso: non mi piace, non lo faccio mai e quindi mi sono forzato a provare, se devi percorrere alla massima velocità un sentiero o sterrato poco guidato e con tante pietre di media dimensione allora con le 27,5”+ puoi non guardare dove metti le ruote, scendere a tutta, e semplicemente guardare lontano…mentre le 29” ti richiedono più attenzione alla guida.   Non è che non riesci a farlo, semplicemente l’effetto ammortizzatore e di filtro della gomma è minore.   In questo caso mi sento di suggerire assolutamente l’utilizzo di uno dei vari “salsicciotti” in commercio (oggi ve ne sono per tutte le tasche), in questo modo la gomma, e specialmente quella da 29”, copia meglio i sassi ed il cerchio è salvaguardato anche con pressioni basse.

La compatibilità della forcella: attenzione non tutte le forcelle montate con ruote da 27,5” sono compatibili con le ruote da 29”, quindi, prima di spendere verificate che ci sia lo spazio per far passare una 29”.

Guida all’acquisto: le ruote sono componenti “esotici”, in cui il prezzo è estremamente variabile in base al peso, tipo di materiali o molto più semplicemente al “marchio” con cui vengono commercializzate.   Se nella ruota posteriore la qualità e robustezza del meccanismo di ruota libera suggerisce l’utilizzo di mozzi in grado di reggere le potenze sommate del ciclista e del motore, nella ruota anteriore questo fenomeno è trascurabile, quindi una buona ruota da Enduro va bene sia su una MTB, che su una e-MTB.

Ora su internet è facile trovare una ruota anteriore a meno di 50€, quindi fosse anche solo per provare se quello che abbiamo detto sopra è vero, è un investimento veramente basso, ma a noi piace pensare che già che ci siamo è bello abbellire ed anche migliorare la bicicletta, inoltre visto che stiamo parlando di cambiare solo una delle due ruote sarebbe bene farla il più possibile simile, almeno esteticamente a quella posteriore, per questo ci siamo rivolti, ancora una volta, a chi le ruote le realizza su misura in base alle specifiche del cliente (Bikeonline) ed abbiamo dato come parametri di riferimento un costo indicativo di 200€ per la ruota con cerchio in alluminio e 400€ per la ruota con cerchi in carbonio, e queste in foto sono le ruote oggetto della nostra recensione.

Morale: se sei contento della tua attuale e-MTB, con un budget di poco più di 500€ puoi aumentare del 50% la capacità della batteria con una borraccia “elettrificata” e cambiare il comportamento di guida solo sostituendo la ruota anteriore.   Sono soldi ben spesi?   A noi sembra di sì, infatti lo abbiamo fatto!

                                            Bruno Degradi

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