In rete troviamo tantissime recensioni di ebike, ben scritte da giovani ed esperti professionisti.
Spesso però, le persone che usano le biciclette a pedalata assistita sono persone normali, magari avanti con gli anni, poco interessate alle prestazioni estreme e ai dettagli tecnici.
Abbiamo pensato, allora, di dedicare i nostri articoli proprio a chi come noi apprezza soprattutto il divertimento garantito dalla bicicletta elettrica, senza arrovellarsi in particolari troppo tecnici.
La Specialized Turbo Levo ha segnato pesantemente il mercato delle eMTB e l’evoluzione delle linee di questi meravigliosi giocattoli; amata a dismisura oppure denigrata, è sempre stata presa come termine di paragone; il modello in prova è la versione CARBON EXPERT 2018, che siamo riusciti ad avere in tempi accettabili grazie all’interessamento di Antonello Mingardi (https://www.biciclette-mingardi-brescia.it/), in quanto la consegna di questo oggetto dal valore di listino di oltre 7.000€ prevede nella norma qualche mese di attesa.
All’occhio si presenta “come al solito” nel senso che è sempre lei, cioè la eMTB più venduta di tutti i tempi; il carbonio però consente una maggiore armonia delle linee e la livrea discreta (nero opaco con la il tubo obliquo grigio argento metallizzato) la rende veramente elegante. Come in tutte le eMTB di Specialized motore e batteria sono integrati e ben nascosti e grazie alla silenziosità del Brose, ma anche per l’agilità dimostrata dalla LEVO Carbon, non fosse per la spinta restituita dal motore, ci si dimenticherebbe di essere su una eBike.
La Levo Carbon Expert è ottimamente allestita, con:
Il resto, tutto marcato Specialized, è di ottima qualità, anche se per il prezzo di acquisto ci saremmo aspettati qualche pezzo più esotico.
Assente come da tradizione un display proprietario che viene sostituito dal proprio ciclo-computer purché compatibile con protocollo ANT+ o Bluetooth (noi abbiamo usato un Garmin).
La Levo è indiscutibilmente frutto di un progetto molto ben riuscito ed ogni evoluzione porta miglioramenti e nuovi dettagli che da un lato non stravolgono il progetto originario e dall’altro continuano a mantenere questo modello ai vertici delle classifiche di vendita e gradimento.
Il telaio in carbonio “regala”, si fa per dire visto la maggiorazione di costo, circa mezzo chilo in meno di peso rispetto alla versione in alluminio, ma a parte le differenze estetiche che sono sempre soggettive, garantisce maggiore reattività, minori vibrazioni ed un maggiore equilibrio generale nella guida.
Il motore BROSE 1.3, recentemente aggiornato, ha una migliore erogazione, minore rumorosità (ma è sempre stato molto silenzioso) ed ottimizzazione della dispersione del calore, che in qualche caso aveva creato problemi nelle versioni precedenti.
E’ sempre disponibile l’applicazione Mission Control, una delle univocità di Specialized, che consente di personalizzare l’erogazione del motore in base alle proprie esigenze; l’applicazione ha anche funzioni di diagnostica e di navigazione che in parte si sovrappongono, ma anche si interfacciano in modo automatico con i più diffusi Social dedicati al ciclista, es: Strava.
L’App Mission Control colloquia con la Levo tramite protocollo Bluetooth. Proprio la disponibilità aperta di questo protocollo ha favorito la creazione di ulteriori applicazioni (BLEvo, EVA® e Z-Works®) che permettono di “giocare” con i settaggi della Levo in modo assai più dettagliato e variegato della stessa Mission Control (NB se siete interessati all’argomento, leggete la nostra recensione qui: recensione software BLEvo)
La LEVO Carbon Expert è molto equilibrata e facile da utilizzare e durante la nostra prova siamo stati accompagnati da una ciclista in sella ad una LEVO CARBON Comp. La “ragazza”, nonostante un background da pallavolista ed assai poca esperienza di Enduro, si è piacevolmente districata su tutti i sentieri, a controprova della versatilità del mezzo.
Per il settaggio delle sospensioni abbiamo seguito pedestremente il libretto di istruzioni, quindi abbiamo impostato la pressione della forcella anteriore con i valori suggeriti dalla tabella riportata sullo stelo destro della forcella, mentre per l’ammortizzatore abbiamo eseguito l’operazione di Autosag, seguiti da controllo pressione gomme, controllo posizione della sella. Infine, per il settaggio motore abbiamo scelto gli stessi parametri che abbiamo collaudato nei mesi scorsi con la Specialized Kenevo. Totale tempo impiegato nel settaggio: circa 20 minuti.
L’accoppiata motore/software/applicazioni consente di sistemarsi l’erogazione della bicicletta a proprio uso e consumo, ma questa non è certo una novità, bensì una caratteristica storica di Specialized: semmai in quest’ambito le maggiori novità arrivano proprio dalle applicazioni, che ogni mese rilasciano nuove funzioni, che in alcuni casi non sono compatibili con le precedenti versioni della LEVO. In ogni caso, al di là del settaggio software selezionato, il motore è talmente silenzioso, dolce e progressivo nell’erogare la potenza che ai livelli bassi di assistenza ci si dimentica di averlo e quando serve, garantisce la giusta assistenza anche nelle condizioni più difficili.
La LEVO prevede tre livelli di assistenza (ECO, TRAIL, TURBO) e per ogni livello l’utente con il suo smartphone può determinare quanta potenza e con quale progressività il motore eroga la potenza. Noi abbiamo scelto le seguenti impostazioni:
Il passaggio da un livello all’altro di assistenza avviene con una piccola ed ergonomica pulsantiera a manubrio, ma ove desiderato può essere anche demandato alle applicazioni di cui vi abbiamo accennato prima.
Tutto ciò premesso, eccoci in sella: la LEVO Carbon è veramente equilibrata ed il baricentro molto basso non fa assolutamente sentire il peso nemmeno da ferma. Solo sollevandola si avvertono i quasi 23kg della Expert in misura L, ma pronti… via l’effetto peso svanisce!
In salita e nel pedalato: la Levo Carbon si pedala davvero bene sia in pianura (anche a motore spento), sia nei falsopiani, sia in salita e con i livelli bassi di assistenza restituisce un feeling da bicicletta tradizionale; noi abbiamo impostato ECO a circa il 15% e, spingendo a tutta con le nostre gambe, abbiamo fatto il 90% del percorso senza particolari difficoltà salendo più o meno al doppio della velocità con cui facciamo gli stessi sentieri con una MTB da 8kg.
Al crescere dell’assistenza la LEVO si trasforma; noi abbiamo impostato la modalità TRAIL indicativamente al 30% della potenza totale e siamo saliti ovunque. Il TURBO, impostato al 100% dell’assistenza, lo abbiamo usato solo per provarlo e lo abbiamo trovato utile in un paio di passaggi “impossibili” oppure nella ricerca di sensazioni da “moto”.
Il nostro scopo era pedalare e fare un po’ di sana fatica, quindi abbiamo impostato settaggi conseguenti, e dopo circa 4 ore di su e giù per i boschi avevamo ancora oltre il 40% di batteria residua, ma nulla vieterebbe di usare la bici in modalità “impianto di risalita” quindi sempre TURBO e su in fretta per poi divertirsi a scendere (ovvio i consumi saranno conseguenti).
La posizione di sella risulta ben equilibrata ed anche su pendenze importati raramente si ha perdita di aderenza. Cambi di direzione in salita, tornanti e curvette si affrontano veramente bene; la LEVO Carbon è una buona scalatrice e anche nel massimo sforzo il motore è silenziosissimo, anche se in questo caso si avverte un minimo di suono, comunque non sgradevole.
Il suo limite, è sempre stato, e rimane nonostante un piccolo miglioramento nella versione 2018 (accorciamento delle pedane ed aumento delle escursioni) l’altezza da terra, per cui, in presenza di asperità rilevati (massi, tronchi, solchi ecc.) ci si ritrova a picchiare con le pedane o ad appoggiare il motore (noi abbiamo comunque messo una protezione prima di usarla). In queste situazioni è necessario usare un po’ di malizia/esperienza e aiutati dalla progressività del motore e dal buon equilibrio del telaio si riesce davvero a salire ovunque.
I copertoni Buchler 27,5”x2,8” non ci hanno mai creato problemi di aderenza e dimostrano una buona scorrevolezza, grazie alla coppia di tasselli centrali abbastanza ravvicinati.
In discesa: per dirlo in poche parole, siamo rimasti sbalorditi! Abbiamo guidato di tutto in questi ultimi mesi, eMTB una migliore dell’altra, arrivando al punto di cercare differenze che a volte non riuscivamo pienamente a comprendere e che in ogni caso erano oltre le nostre capacità di piloti e, tanto per rimanere in famiglia, arriviamo da due mesi di uso intensivo della “sorellona” Kenevo, quindi dalla LEVO Carbon ci aspettavamo un comportamento onesto, buono e nulla di più.
Ho fatto la prima discesa e ho detto al mio partner: "adesso provala tu", senza aggiungere commenti sulle mie sensazioni per non influenzarlo, ma lui è arrivato alla stessa conclusione: la sensazione di leggerezza e scorrevolezza di questa LEVO Carbon ci ha sorpreso favorevolmente oltre ogni aspettativa. È come se lei ti leggesse nel pensiero, anticipandoti. Risultato: velocità di percorrenza in curva eccellente, controllo ottimo, poca fatica e facilità di guida. Stabile in frenata con i CODE che fanno un ottimo lavoro (ci riserviamo una verifica dei freni a temperature estive, adesso avere un surriscaldamento con temperature intorno allo zero è impossibile), immediata nei rilanci e nei salti, dove ti segue senza sbilanciarsi, agile nelle curve e nei tornanti stretti. E’ veramente uno spettacolo! Probabilmente è proprio in questa situazione che emergono le caratteristiche del telaio e delle ruote in carbonio, cioè leggerezza e reattività.
La forcella Öhlins è perfettamente dimensionata e nel settaggio standard è ben sostenuta e lavora a tutta escursione senza andare in crisi, con un ottimo assorbimento sia di buche che di piccole asperità, per cui non si sente la necessità di avere maggior escursione. Difficile chiedere di meglio. ll reggisella telescopico lavora discretamente, ma non è il migliore che abbiamo provato. Durante la prova abbiamo avuto un terreno ottimale e quindi in questo contesto non abbiamo mai avuto problemi nemmeno con i copertoni di serie.
Noi in discesa amiamo impostare il settaggio motore su valori importanti (il consumo è comunque contenuto, ma il divertimento aumenta) e così nei rilanci l’effetto “moto” diventa evidente e veramente divertente. La silenziosità e progressività del Brose in questo contesto si apprezzano veramente tanto.