Ci sono una infinità di proposte per quanto riguarda i “salsicciotti” antiforatura e ogni produttore decanta le qualità dei propri, come è giusto sia. A nostro avviso una mousse deve essenzialmente svolgere tre funzioni:
Fino a poco tempo fa, prima dell’avvento delle mousse, la funzione di antiforatura era demandata esclusivamente al liquido sigillante, che nella maggior parte dei casi svolgeva bene la sua funzione, salvo il caso di tagli profondi, specie sul fianco. Tuttavia, il liquido sigillante ha una serie di inconvenienti pratici, ad esempio il rabbocco, la difficoltà di gestione nel cambio gomme ecc., e poi, nulla può in caso di pneumatico sgonfio e non protegge il cerchio in alcun modo dagli urti.
Le mousse attualmente sul mercato svolgono più o meno bene il loro compito, ma quasi sempre vanno utilizzate in combinazione con il liquido sigillante, in un’azione sinergica. Noi ne abbiamo testate parecchie, alcune delle quali si sono dimostrate molto valide, ma nessuna è risultata esente da problematiche: c’è chi ha palesato notevoli difficoltà al montaggio e ancor maggiore difficoltà allo smontaggio (mal combinandosi con la relativa fragilità dei cerchi in carbonio, ad esempio, specialmente se sollecitati sui bordi con leve robuste e grande sforzo); ce ne sono alcune che durano veramente poco; alcune che sono troppo cedevoli; altre che assorbono il lattice; altre ancora che hanno un rapporto qualità/prezzo pessimo, oppure che costano uno sproposito e così via (per maggiori informazioni cerca “mousse” nella sezione Vai al Blog del nostro sito)
Le mousse oggetto di questa nostra prova sono le TANNUS Armour (Vai al sito), che hanno la caratteristica abbastanza inusuale di essere montate in accoppiata con una camera d’aria tradizionale.
Di prodotti simili ce ne sono già in commercio, ma queste hanno una serie considerevole di peculiarità.
Per incominciare, sono facilissime da montare, in quanto, dopo aver tagliato una parte del bordo per adeguarle alla sezione della ruota, vengono infilate nel copertone prima della camera d’aria (buona cosa sporcarle con un po’ di borotalco per farle scivolare meglio), poi viene inserito al loro interno una camera d’aria normalissima (di una misura inferiore rispetto a quella che richiederebbe il copertone), infine si monta il tutto come al solito. Questa loro peculiarità fa sì che nel malaugurato caso si fori la camera d’aria, si può intervenire immediatamente riparandola, senza alcuna difficoltà aggiuntiva.
Il fatto di avere la camera d’aria evita di dover utilizzare il lattice, che rappresenta una bella scocciatura, specialmente quando si lascia la bici a lungo ferma o quando si sostituiscono i pneumatici.
All’atto pratico sui sentieri, le Tannus Armour hanno dimostrato buone doti dinamiche, collaborando efficacemente con le sospensioni per spianare le asperità del terreno, con un consistente miglioramento del confort. Bisogna però fare attenzione a gonfiarle alla giusta pressione, che va trovata per tentativi in funzione del tipo di pneumatico e dal peso del ciclista, perché se la pressione è troppo bassa, anche di poco, si ha una netta sensazione di scarsa aderenza. Lo svantaggio di questa soluzione è dato dal maggior peso della ruota completa.
Concettualmente queste mousse sono diametralmente opposte alle mousse CushCore che finora sono quelle che ci hanno dato maggiori soddisfazioni, specialmente in termini di guida, durata e protezione del cerchio. Le CushCore occupano la metà del volume del copertone dalla parte del cerchio e quindi irrigidiscono la spalla e proteggono molto il bordo del cerchio, lasciando all’aria presente tra le mousse e il copertone il compito di svolgere la maggior parte del lavoro di assorbimento delle piccole/ medie asperità; inoltre, intervenendo solo quando la ruota prende forti urti, sono meno sollecitate in compressione e quindi durano di più. Per questi motivi le mousse CushCore irrigidiscono e proteggono molto di più la spalla e il cerchio, dando la sensazione in curva, pur con pressioni basse, di avere un penumatico da down hill con carcassa rigida anche quando si utilizzi una gomma leggera, con spalla sottile e flessibile.
Le mousse Tannus Armour invece occupano la metà del volume del copertone dalla parte del battistrada e quindi la mousse sopporta la maggior parte del lavoro di assorbimento delle piccole/ medie asperità, lasciando all’aria presente nella camera d’aria il compito di coadiuvare la mousse quando la ruota prende forti urti. In questo modo sono più sollecitate in compressione e quindi dovrebbero, a logica, durare di meno.
Secondo la casa produttrice, le Armour dovrebbero evitare forature e pizzicature, aumentare il confort, aumentare il grip, ridurre la resistenza al rotolamento, proteggere il cerchio e permettere di tornare a casa, a bassa velocità, anche con gomma sgonfia.
Chissà se è vero?
A noi, che le abbiamo testate per qualche mese, sembra che le promesse siano un po’ azzardate, specie per un utilizzo gravoso in fuoristrada. Possiamo sicuramente affermare che si tratta di un prodotto interessante, con varie caratteristiche e peculiarità positive, ma non l’ideale per affrontare rocce o spine bastarde.
All’inizio del test le nostre sensazioni erano discretamente positive, ma con il passare dei chilometri abbiamo iniziato a percepire che le nostre impressioni iniziali era un po' ottimistiche. Dopo una foratura causata da una spina, le abbiamo smontate per vedere in che condizioni erano. Ebbene, come si vede bene dalle foto, lo spessore in corrispondenza del battistrada si è ridotto a meno della metà, la superficie è piena di bozzoli e incisioni e lo spessore è diventato talmente basso che una semplice spina, seppure dura e grossa, ha trapassato mousse e camera d'aria. Un tale degrado è avvenuto a soli 550 km dall’installazione. Nei successivi 200km abbiamo forato, causa spine, altre tre volte! Quella nella foto è la mousse della ruota posteriore, mentre quella anteriore è leggermente meno rovinata.