Una doverosa premessa: le nostre recensioni non sono professionali e non pretendono di esserlo: semplicemente cerchiamo di trasmettervi in modo rilassato le impressioni, possibilmente gradevoli, che abbiamo ricavato dal provare una nuova ebike.
LAPIERRE ha una ampia gamma di e-mtb e aveva sollevato molte discussioni con la prima serie di ebike con motore Bosch e batteria orizzontale, che a fronte di ottime prestazioni ciclistiche, contrapponevano una estetica molto originale e non apprezzata da tutti (un po’ come per la CANNONDALE Moterra).Nel caso della ebike di questa prova, c’è poco da discutere sull’estetica, infatti la prima volta che l’abbiamo visto in fotografia, ne siamo rimasti favorevolmente impressionati.
Seppur i gusti siano soggettivi, questa emtb risulta armoniosa, con linee leggere e colorazioni accattivanti, molto racing. Vista dal vero, ci ha dato ancor più piacere, essendo molto compatta e trasmettendo da subito l’idea di essere ben progettata e realizzata. Salendoci sopra, la sensazione di compattezza e agilità è immediata. Poi, scendi dalla bici, incominci a girarle intorno e apprezzi le finiture accurate, la qualità della componentistica e le pregevoli scelte tecniche, ben coniugate a livello stilistico. Insomma, prima ancora di averla provata, ti affascina.
La AM-927i da noi provata, messa gentilmente a disposizione dall’amico Michele Penna, è il modello top di gamma con motore Shimano e monta una forcella Fox 36 Float 27.5 e-bike Factory series Kashima Boost con diametro di 36mm e 160 mm di escursione, che si è rivelata, grazie alla collaborazione con le ruote da 27,5”x2,6” davanti e 27,5”x2,8” dietro, che aiutano a spianare le piccole asperità, perfetta per assorbire gli urti causati dal passaggio della ruota su tutti i terreni, specie su quelli molto accidentati. Angolazione e avancorsa sono tali da dare una eccellente sensazione di stabilità, ma anche di maneggevolezza.
Al carro posteriore, veramente compatto e con basi posteriori molto corte grazie all’asse di movimento arretrato, è accoppiato un ammortizzatore FOX FLOAT DPX2, 3POSITION LEVER, FACTORY SERIES KASHIMA, 185x55, TRUNNION che garantisce una escursione verticale della ruota di 160mm, anche in questo caso, più che sufficiente per permettere di salire e scendere ovunque con efficacia. L’ammortizzatore è ben protetto dagli urti e dal fango. Il telaio è un misto di tubolare d’alluminio e componenti idroformati, con un cannotto di sterzo da 130mm, quindi ben dimensionato, che collega il robusto tubo obliquo inferiore con gli slanciati tubi superiori, tutti verniciati con colori vivaci e finitura opaca.La batteria snodata Snake Power da 500 Wh è posta all’interno del “tubo” diagonale, risultando assolutamente protetta da eventuali urti ed estraibile con facilità dall’alto.
La capacità della batteria è forse l’unico vero appunto che possiamo fare a questa ebike, in quanto ci sarebbe piaciuto avere in dotazione una batteria da almeno 600Wh, come molte altre emtb di alta gamma.
Il motore è lo Shimano Steps E8000 con pedivelle da 165mm, così come sono Shimano gli ottimi freni SAINT (in questo caso non sono gli originali SRAM Guide RE, non sufficientemente apprezzati dall’acquirente della ebike del nostro test) con dischi da 200 mm e il gruppo trasmissione SHIMANO XT Di2 GS 11s SHADOW PLUS a 11 rapporti a comando elettronico. Su questi componenti ormai si conosce tanto ed è anche inutile dilungarci, per cui possiamo limitarci a dire che sono molto validi, svolgono molto bene il loro lavoro e rientrano nella fascia top di prezzo e di qualità. Il manubrio, in fibra di carbonio e con una larghezza di 800 mm, è un po’ affollato di fili, a cui dopo poco non si fa più caso (salvo non aver la sfortuna di strapparne un paio a causa dell’urto contro un ramo, come è successo a noi durante un’altra prova).
La AM-927i monta un reggisella telescopico di lunga escursione con un funzionamento morbido e regolare. La ebike in prova è stata consegnata con pneumatici Schwalbe Magic Mary all’anteriore e Hans Dampf al posteriore (sebbene i pneumatici dichiarati nella scheda tecnica su internet siano MAXXIS HIGH ROLLER II 3C MAXTERRA ant e REKON+ post da 27,5”x2,8”), montati su pregevoli cerchi in carbonio tubeless ready da 35mm di larghezza.
Appena saliti in sella si ha subito una impressione molto favorevole, specialmente per chi è amante dell’enduro spinto. L’assetto raccolto e ben centrato evidenzia il tipo di utilizzo che i progettisti e i collaudatori avevano in mente quando ne hanno definito le caratteristiche geometriche e dinamiche. A motore spento lo scarso trascinamento del motore e la corretta posizione in sella favoriscono una pedalata facile, impressione che poi viene confermata a motore acceso, anche durante le lunghe e talvolta assai ripide e sconnesse salite che abbiamo incontrato sul percorso del nostro test. L’impressione in sella è proprio quella di guidare un mezzo estremamente rigido e dal baricentro basso, più piccolo e persino più leggero di quello che è realmente, eppure ci si sta bene e comodi. Ci è piaciuta la facilità con cui si pedala in salita, cioè la naturalezza con cui si trova una posizione composta sulla bicicletta, fatto che aiuta a non sprecare energie, sia nei falso piani, che nelle parti più ripide. Infatti, le salite più impegnative e il superamento di ostacoli ostici avvengono con facilità, senza la tendenza della ruota anteriore a cabrare, sia per la azzeccata geometria del telaio e delle sospensioni, che per le caratteristiche del motore Shimano, che eroga la spinta in modo molto omogeneo. Le pedivelle da 165mm aiutano a non toccare nei passaggi più alti. Il motore evidenzia come sempre un eccellente comportamento e adesso, grazie alla possibilità di modificare numerosi parametri sia con l’applicazione nativa Shimano, sia con altre applicazioni di terzi, si riesce a tararlo nella configurazione che più piace, in tutte le modalità. Certo, resta sempre quello con la minor coppia rispetto ai tre concorrenti più quotati, ma questo è un limite che si evidenzia specialmente per i ciclisti più corpulenti e sulle salite più impegnative. Comunque, ci ha sempre supportato con disinvoltura, naturalezza e poco rumore.
I comandi del motore al manubrio sono quelli standard, con l’ottimo display poco ingombrante e ben visibile posizionato in una zona ben protetta dagli urti, mentre i comandi per cambiare assistenza, anche se funzionano molto bene, continuano a non piacerci e preferiremmo dei semplici ed ergonomici pulsanti, meno complicati, più intuitivi e meno esposti agli urti.
Dopo aver superato brillantemente la prova della pedalata in salita, siamo passati nei settori in cui la AM-927i dovrebbe eccellere: la discesa. Appena imboccato il primo single-track, la cosa che ci ha subito colpito è la sensazione di solidità dell’assieme telaio/sospensioni, che lavorano in sincronia come un’orchestra sinfonica di eccellenza! Abbiamo apprezzato la rapidità con cui si infila nelle esse, anche in presenza di ostacoli difficili, e la facilità di conduzione, grazie alle notevoli doti di maneggevolezza, tuttavia non inferiori alla sensazione di grande sicurezza e di ottima tenuta delle traiettorie impostate. Probabilmente il merito va alla combinazione tra telaio raccolto e basso, geometria del carro molto efficiente, sospensioni di alta qualità e ben messe a punto. In particolare, confrontandola con una Specialized Kenevo, che viene giustamente apprezzata per le sue notevoli qualità sui percorsi veloci molto scassati, abbiamo notato che, nonostante l’escursione delle sospensioni sia inferiore di ben 20mm, il comportamento in tali frangenti è altrettanto sicuro ed efficace, con il vantaggio di avere una emtb più agile e reattiva sui cambi di direzione. Quest’ultima caratteristica probabilmente è data dal peso inferiore, dal baricentro più basso e dai cerchi più stretti. La AM-927i è molto stabile in frenata e la conformazione del manubrio contribuisce ad un sicuro controllo del mezzo. Il cambio elettronico garantisce cambiate efficaci, sicure e silenziose e queste sue ottime caratteristiche compensano la sua maggior complessità (e si sa che più un sistema è complesso, più facilmente si può rompere).
La sella è comoda e, grazie alla giusta escursione in altezza e al funzionamento fluido del reggisella telescopico, garantisce confort e sicurezza. Sui freni non entriamo nel merito, in quanto non c’erano montati i freni originali.
La LAPIERRE è sempre stata apprezzata per le eccellenti caratteristiche dinamiche dei suoi prodotti e anche qui viene confermata questa qualità. Quando l’abbiamo vista ci è piaciuta e dopo averla provata ci è piaciuta ancora di più. Questa ebike è senz’altro adatta a un pubblico di “fuoristradisti” molto ampio, in quanto si pedala bene, si guida bene in salita e in discesa, è facile, maneggevole e divertente, tuttavia, vista la cifra necessaria per portarsela a casa e le indubbie qualità, meriterebbe di essere utilizzata da piloti esperti, che ne possano sfruttare appieno il potenziale veramente notevole! Praticamente si tratta di un prodotto “race ready” e sarebbe un peccato utilizzarla solo per tranquille gite su strade bianche e sentieri rilassanti, perché ha il DNA di un purosangue da corsa ad ostacoli.
Per il video di questo test visita il nostro nuovo canale Youtube:
Mario Codecà e Michele Penna
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