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2018/11/12

Wilier Triestina eAdventure ebike gravel

Willier Triestina eAdventure: bicicletta gravel a pedalata assistita

Siamo al Ponte Vecchio di Pavia a scattare un po’ di foto, pronti per la prova della Wilier Triestina eAdventure, la prima gravel a pedalata assistita prodotta dalla nota casa italiana.

EbikeE’ la prima volta che proviamo una gravel elettrica e siamo curiosi di capire se questa tipologia di ebike potrà avere lo stesso incredibile successo come è avvenuto per le e-mountain bike. I presupposti ci sono quasi tutti, in particolare il fatto che il motore potrà permettere anche a chi, per ragioni anagrafiche o di mancanza di allenamento, vuole comunque divertirsi e riuscire ad uscire con amici e conoscenti senza farli aspettare e senza ammazzarsi di fatica fisica e mentale (ebbene sì, anche mentale, perché essere l’ultimo del gruppo, con il cuore in gola, e sapere che gli altri ti aspettano per pietà cristiana, non solleva certo il morale!). Il successo sarà però anche determinato da quanto le gravel elettriche sapranno essere gradevoli all’utilizzo. Tra breve lo scopriremo.

Pavia è sicuramente un posto ideale per questa prova, in quanto guardando verso Est – Sud/Est troviamo il percorso della Grande Foresta, a Nord il Parco della Vernavola, a Ovest sui due lati del Ticino il Bosco Negri o l’Anello di Santa Sofia. Quindi, senza mai allontanarsi troppo dal centro storico, in un raggio di 50km ci sono oltre 200km di piste perfettamente adatte ad usare una gravel o una mtb da XC.

Questa Wilier monta uno dei motori attualmente più ambiti, lo Shimano Steps E8000, accoppiato ad una batteria da 500W/h, che sulla carta permette una ottima autonomia, considerando la vocazione gravel (una volta dicevamo ciclocross) della bici. Per il resto è una tipica gravel con telaio in alluminio e forcella in fibra di carbonio, ben rifinita e gradevole alla vista. Per maggiori informazioni visita il sito www.wilier.com

Per una rapida messa a punto prima del giro di prova (posizionamento sella, sostituzione pedali, controllo generale) ci appoggiamo all’officina Passione Bici di Danilo Sacchi, come sempre disponibile ed efficiente, che è proprio a pochi metri dal Naviglio, dove inizieremo la nostra prova.

Il primo test lo svolgiamo in due, io e Mario, alternandoci alla guida tra una Cannondale Lefty da 8kg e la Wilier eAdventure assistita, che pesa esattamente il doppio della Lefty, e ci sfideremo sull’anello di Santa Sofia, dove si svolgono anche gare di XC. Ci intriga molto il confronto tra la specialistica XC e la gravel elettrica! Ci aspettiamo che la leggerissima Cannondale vinca a mani basse in termini di maneggevolezza sui percorsi sinuosi, ma non possiamo sapere quanto distacco darà alla Wilier eAdventure, che dalla sua ha la coppia generata dal motore. Vedremo.

 

Wilier Triestina ebikeUtilizzo

I primi minuti con la Wilier sono stati i più difficili della giornata: la misura M in prova era sicuramente piccola per noi, quindi avevamo un fuorisella esagerato, con un eccesso di carico sull’anteriore, e poi le gomme da gravel, non troppo gonfie per lasciare un po’ di confort alle nostre vecchie membra, non sono certamente il massimo per girare su asfalto; asfalto che per fortuna è finito dopo meno di 500m.

Iniziamo quindi con sterrati abbastanza diritti con fondo regolare e, in queste condizioni, raggiungiamo rapidamente i 25km orari, dove la legge obbliga i fornitori a togliere l’assistenza del motore, pena sanzioni abbastanza pesanti ed obbligo di immatricolazione.

Questo limite dei 25km/h, che raramente viene raggiunto con le e-mtb da enduro, le quali si arrampicano su per i boschi montani e collinari, purtroppo è veramente basso su biciclette votate a viaggiare normalmente sopra i 30 km/h già sugli sterrati e figuriamoci quindi su asfalto.

Il confronto tra la Lefty e la Wieler è subito impietoso su due facciate opposte: la Willier si avvantaggia ad ogni curva e ripartenza, ma dopo pochi metri viene letteralmente sverniciata da chi di noi stava pedalando la bicicletta “normale”. Questo ce lo aspettavamo già, visto che una pesa il doppio dell’altra, quindi quando il motore stacca, c’è da tirarsi dietro molto peso in più. In compenso, il motore aiuta assai in accelerazione.

A parte il limite di velocità imposto per legge, la Wilier si comporta bene, ha un avantreno roccioso, ben piantato per terra, che tiene perfettamente le traiettorie impostate. La sicurezza di guida sugli sterrati è notevole, i freni a disco fanno egregiamente il loro lavoro ed il motore è discretamente silenzioso. Infine, cosa veramente importante, non si sente nessun stacco o freno motore quando si raggiungono i limiti di legge: semplicemente mentre si pedala, invece del ronzio, irrompe il silenzio e, se non si vuole avere prestazioni esagerate in velocità, anche il limite imposto diventa sopportabile, dato che questa ebike è sufficientemente scorrevole e la resistenza generata dal motore alla rotazione dei pedali è veramente bassa, quasi nulla; ovvio però che sopra i 25km/h si fa meno fatica con la Cannondale XC.

Ed eccoci dentro l’anello di Santa Sofia. Questo percorso (sede anche di gare invernali) è veramente bello e divertente, con tre differenti anelli in single track, tutto a curve tra robinie ed argini in un bellissimo bosco, il tutto in un terreno compatto che si affaccia su alcune anse del Ticino. Ebbene, le più belle soddisfazioni la Wilier ce le ha fornite proprio dove noi pensavamo avrebbe mostrati i suoi limiti, cioè nel sottobosco. Qui il manubrio compatto da bici da corsa si è rilevato migliore e più agile nella maggior parte dei passaggi rispetto al manubrio da XC. Inoltre, l’avantreno solidissimo e l’aiuto dato dalla spinta del motore permettono di uscire dalle curve decisamente più veloci di una, per quanto estrema, mtb da XC. Proprio nel tracciato più tecnico abbiamo inaspettatamente trovato sorriso e divertimento assoluti. La Wilier ci ha regalato emozioni ed anche prestazioni notevoli (documentate su Strava, ove, per ovvie ragioni, non abbiamo reso pubbliche le prestazioni ottenute con una eBike in questo piccolo santuario dei ciclisti).

In termini di autonomia, possiamo dirvi che abbiamo consumato una tacca per ogni 50km e, siccome le tacche sono 5, i 150km sono a portata di mano.

Il secondo test lo ha effettuato l’amico Luca Castellini, eccellente rider che ancora si diletta con mtb e gravel “muscolari”, ma che ha già apprezzato anche i vantaggi delle ebike. Questo è ciò che ci ha scritto:

“Premesso che concordo al 100% con quanto scritto da Bruno e Mario, le mie impressioni sono state quelle di aver a che fare con un ottima geometria generale, con un granitico e preciso anteriore, abbinato ad un carro posteriore che raramente si è sollevato anche nelle veloci sequenze di buche/avvallamenti. Tenete presente che io sono possessore di due gravel-tradizionali ( GT Grade in carbonio e RITCHEY Swisscross in nobile acciaio) e quindi il mio punto di riferimento è di alto livello qualitativo.

Nonostante le sfavorevoli quote del telaio, anche per me un po’ piccolo e quindi caricato troppo sull'avantreno, mi sono trovato abbastanza bene in sella, il che fa pensare che con la taglia giusta ci starei proprio a mio agio.

Nulla da eccepire sul ottimo motore Shimano, che qui ho apprezzato per la sua erogazione lineare e non invasiva e che è poco fastidioso nello stacco al limite del superamento della velocità-codice.

Ho trovato buone anche le coperture: un buon mix fra scorrevolezza e grip, anche se io preferisco su questi mezzi una gomma con corposi volumi, che aiutano a dare un filo di confort in più.

Io credo che la presenza del motore abbia avvantaggiato lo spostamento del baricentro in basso, a favore della stabilità del corto carro posteriore. L'unica nota negativa l’ho riscontrata nella sporgenza della pedivella sinistra. Effettivamente, soprattutto su questa tipologia di bici più strdali, bisognerebbe porre maggior cura nel contenere il più possibile il fattore Q, in quanto questi sono mezzi molto più "pedalabili" e destinati a più lunghe distanze rispetto alle MTB, ma questo è un problema non grave che Wilier non può certo risolvere e a cui anche Shimano farà fatica a porre rimedio.

Ho affrontato anche alcune infide salite di taglio all’argine, al limite della trazione, e il motore, in modalità trail/boost, mi ha portato fuori egregiamente, supportato comunque dalla buona trazione e geometria del carro posteriore.

Ultima nota positiva, anche se poco pratica, è la scelta del perno passante all'anteriore, che garantisce più stabilità e precisione alla forcella.

In sostanza: una buona gravel elettrica, a cui bisogna solamente dare la giusta collocazione di utilizzo, sicuramente meno nello specifico, ma molto ALLROUND in ogni senso della parola, per un utilizzatore non più giovane, meno allenato, che possa sfruttare la giusta assistenza del motore e godersi a pieno percorsi/natura con una bicicletta facile, ma molto cool...! Promossa!”

 

Conclusioni

Una legislazione assurda (basterebbe limitare la potenza e non la velocità in cui questa è erogata) tarpa le ali a queste eclettiche biciclette. Noi temiamo che biciclette assistite (che non siano o City Bike per fare la Spesa o Biciclette da Enduro, votate ai boschi) non possano convivere agevolmente con questa legislazione ed è veramente un peccato. Il risultato di una legislazione così opprimente, che permette a un ciclista “muscolare” di sverniciare in velocità un ebiker, è che automaticamente ci si rivolge al mercato delle applicazioni che permettono di by-passare il limite imposto nella centralina originale per godere appieno del potenziale di questi mezzi. Attenzione, però, che ciò è permesso solo su terreni privati e quando si torna a circolare su strade pubbliche bisogna che la ebike rispetti i limiti di legge.

Questa Wilier Triestina eAdventure, che dà il meglio di sé sui percorsi da gara per XC, è sicuramente ottima anche per chi, oltre a divertirsi nel fuoristrada impegnativo, voglia andare in ufficio con una bella bici senza sudare troppo, oppure per chi decide di farsi le vacanze in bicicletta, situazione in cui portapacchi e bagagli rendono accettabile il limite di assistenza a 25km orari.

Alla fine, ci resta il rimpianto di non averla potuta provare nella pienezza del suo potenziale (cioè con motore sbloccato), potenziale che è superiore a quanto ci fossimo aspettati prima di provarla.

Bruno Degradi
Luca Castellini
Mario Codecà