Novità - Tests - Recensioni



2019/05/29

SPECIALIZED TURBO LEVO Comp 2019 test

LEVO Comp 2019, una emtb a chiari e scuri!

Specialized ha da poco presentato le nuove Turbo Levo e il loro arrivo dai rivenditori ha suscitato, come al solito, interesse e clamore, ma anche discussioni tra gli appassionati. Noi siamo riusciti ad avere una Comp in prova grazie alla cortesia del sig. Giorgio Darra, dell’omonimo negozio di Cassolnovo PV (http://www.darra.net/) e l’abbiamo testata sui bei percorsi dell’Orio Gravity Center, nei monti dietro Bergamo.

La Levo è stata riprogettata completamente, incluso il motore, ma a colpo d’occhio è sempre lei, un po’ come accade ai modelli dell’Audi, che si rinnovano ma sono sempre ben riconoscibili. Bella era e bella rimane, con la sua siluette leggiadra, resa ancora più slanciata grazie al motore più compatto e alle ruote da 29”.

Per capire bene quali sono state le evoluzioni del nuovo modello l’abbiamo confrontata con una Turbo Levo Carbon del 2018 e una Kenevo e inoltre abbiamo fatto alcuni test particolari (del confronto e dei test vi parleremo dettagliatamente in un articolo a parte) per verificare alcuni dubbi che ci assillavano

Esprimere dei giudizi sulle creature della Specialized è sempre un po’ angosciante, perché esse vengono da molti mitizzate e le critiche nei loro confronti sono spesso prese come offese personali, ma noi riteniamo che un mito sia obbligato a restare sempre ai massimi livelli e non possa permettersi sbavature di sorta.   Quindi, ci scusiamo anticipatamente con chi si sentirà “offeso”, ma siccome non vendiamo ebike e  non riceviamo alcun contributo economico da nessuna casa produttrice, abbiamo il privilegio e la fortuna di poter essere obiettivi e onesti, anche a costo di tirarci addosso qualche antipatia, con buona pace di chi non la pena come noi.

 

 

Equipaggiamento

La Turbo Levo Comp è allestita con:

  • Forcella RockShox Revelation Charger RC, 29" Boost™ da 150mm di corsa
  • Ammortizzatore RockShox Delux RT, con escursione alla ruota di 150mm
  • Freni SRAM Guide RE e dischi da 200 mm
  • Ruote con mozzi Specialized, cerchi Roval Traverse 30 mm e pneumatici Butcher da 2,6”
  • Cambio Sram GX e comandi Sram S700 e pacco pignoni SRAM PG-1130 a 11 velocità, 11-42t
  • Batteria da 500Wh e motore Brose con cassa in magnesio
  • Reggisella telescopico X-Fusion Manic con escursione da 150mm per tutte le taglie, tranne la S che ha 125mm

Il resto, tutto marchiato Specialized, è in linea con il livello di qualità della componentistica di cui sopra, che è discreto, ma molto inferiore a quanto ci saremmo aspettati in relazione al prezzo di acquisto e a quanto offre la concorrenza.

La Levo 2019 è l’evoluzione di un progetto molto ben riuscito ed ogni evoluzione porta miglioramenti e nuovi dettagli che non stravolgono il progetto originario e continuano a mantenere questo modello ai vertici delle classifiche di vendita e gradimento, tuttavia ciò che, a fronte di un miglioramento della parte telaistica, ci ha stupito negativamente è stato l’aumento dei prezzi inversamente proporzionale alla qualità della componentistica montata.

Il telaio è ora molto simile alle forme della Stumpjumper e, grazie alle dimensioni ridotte del motore e alla razionalizzazione della loro unione, si presenta più snello e filante: un bell’esempio di design industriale. Il passaggio dei cavi è perfetto e la finitura superficiale buona.

Abbiamo notato che il traversino del carro posteriore è molto vicino al tubo reggisella del telaio e ciò causa l’accumulo di sabbia e sassi, che vanno a rovinare la verniciatura: sarebbe auspicabile una protezione flessibile che sigilli la zona incriminata.

Il motore, che è BROSE (sebbene Specialized lo identifichi col proprio nome, un po’ come fa Giant, che di fatto monta uno Yamaha), è simile nella logica progettuale a quello precedente, ma è stato rimpicciolito e alleggerito, anche grazie a nuove forme e all’uso di materiali pregiati. Sulla carta eroga la stessa potenza e coppia massima del precedente (250W e 90Nm), confermandosi in linea teorica ad un livello superiore rispetto ai diretti concorrenti Yamaha, Shimano e Bosch. La casa dichiara che:  “ è più efficiente, più piccolo e più leggero rispetto alla versione precedente … e presenta caratteristiche uniche come l'instant pedal engagement, un'ottima gestione del calore, un design a doppia ruota libera, che interrompe l'erogazione se arrivi alla velocità massima ed un output fluido, silenzioso e costante, anche al livello massimo”.

All’atto pratico, confrontato con il vecchio motore settato molto bene tramite l’applicazione BLEvo, si è dimostrato praticamente equivalente, salvo essere un po’ più sibilante e, probabilmente, ma non noi non ce ne siamo accorti, consumare un po’ meno. Sul rumore, argomento che ha suscitato una ridda di discussioni quasi isteriche, possiamo affermare che effettivamente è maggiore, tuttavia non è mai eccessivo e tende a ridursi a motore caldo.   Inoltre, a nostro avviso, il motore sembra (e la cosa ha una valenza tecnica assolutamente concreta e legittima) diventare vieppiù silenzioso con il passare dei chilometri. In altre parole, probabilmente deve semplicemente rodarsi ben bene, come tutti i meccanismi che abbiano tolleranze ristrette ed accurate, per dare il meglio di sé. Siamo pronti a scommettere che dopo un migliaio di chilometri sarà molto silenzioso e consumerà ancor meno!

Anche qui è disponibile l’applicazione Mission Control, una delle tipicità di Specialized, che consente di personalizzare l’erogazione del motore in base alle proprie esigenze e questa volta ci sono due migliorie banali, ma utilissime: il mini display sul lato superiore del tubo del telaio con le indicazioni della carica della batteria, unitamente al tasto on/off, e il fatto che ci sia la posizione OFF per le modalità di assistenza del motore. Era ora!

 

Utilizzo

Saliti in sella ci si sente subito a proprio agio, con i polsi non molto caricati e con il corpo ben centrato.   Tutti i comandi al manubrio sono piazzati in modo ergonomico e ordinato.

L’impressione visiva di leggerezza si concretizza in una sensazione equivalente, già da fermo, e poi si rafforza quando si inizia a pedalare. Questa Levo è più leggera, più scorrevole, più precisa e più maneggevole della precedente.

Ad andature tranquille il telaio si comporta molto bene, sia in salita che in discesa, e il reparto sospensioni fa la sua parte in modo discreto.

La Levo conferma la caratteristica di farsi pedalare davvero bene sia in pianura (anche a motore spento), sia nei falsipiani, come pure in salita e con il livello ECO di assistenza restituisce un feeling da bicicletta tradizionale, anche grazie alle ruote più alte e più strette (tra l’altro, i pneumatici sembrano ancora più stretti rispetto ad altri da 2,6”).

Al crescere dell’assistenza la LEVO si trasforma, tirando fuori una eccellente grinta, non presente nella versione precedente, se settata con il software originale.

Anche su pendenze importati e terreni sconnessi, raramente si ha perdita di aderenza anche con il Turbo inserito, denotando una buona modulabilità sui pedali. Cambi di direzione in salita, tornanti e curvette si affrontano bene: la LEVO non è la miglior scalatrice che abbiamo provato, ma si comporta indubbiamente bene.

Sotto sforzo il motore è non è proprio silenzioso, in quanto si avverte un po’ di ronzio/sibilo, comunque non sgradevole o esagerato.

I copertoni Buchler 29”x2,6” non ci hanno mai creato problemi di aderenza e dimostrano una buona scorrevolezza, grazie alla coppia di tasselli centrali abbastanza ravvicinati.

In discesa: per dirlo in poche parole, siamo rimasti un po’ sconcertati! Il telaio è ottimo, le ruote da 29” aiutano a superare gli ostacoli e tutto va bene fino a quando la strada è liscia e la velocità è modesta, ma quando si forza il ritmo le sospensioni (specialmente la forcella), nonostante 150 mm dovrebbero essere più che sufficienti, si induriscono e denotano tutti i loro limiti, ben noti a chi ha un po’ di pratica del fuoristrada. Stessa cosa dicasi per i freni, che non ci hanno per niente soddisfatto, costringendoci, alla fine di discese nemmeno troppo lunghe, a strizzare la leva con due dita, senza ottenerne comunque un gran beneficio. Risultato: lasciate perdere i percorsi impegnativi, perché vi ritroverete alla fine con la le vertebre cervicali doloranti, i polsi e gli avambracci stanchi e quattro dita in crisi!

 

Conclusioni

La LEVO è indubbiamente un mezzo ben progettato, facile da usare, scorrevole e confortevole, gratifica nella giuda tranquilla e nella pedalabilità e si riconfermerà un punto di riferimento per chi vuole pedalare nell’incanto della natura con un motore silenzioso e poco invasivo. Ci riserviamo di provare i più performanti modelli Expert e S-Works, (ci domandiamo che senso abbia marchiare con Comp una bicicletta più adatta a fare trekking piuttosto che fare gare:  misteri del marketing!), che sicuramente non daranno adito a critiche circa la capacità di far divertire anche su percorsi accidentati, tuttavia, Specialized questa volta si è fatta prendere dalla voglia di far pagare caro il proprio nome ed il prezzo non è giustificato dalla qualità della componentistica. A parità di prezzo, la concorrenza (tutti, nessuno escluso) danno molto di più. Meditate gente!

Mario Codecà

 

Confort                                 8

Maneggevolezza                   9

Stabilità                                8

Percorso scorrevole             9

Percorso accidentato           6

Salita                                    8

Discesa                                 6

Lunghe distanze                    9

Finitura                                 8

Equipaggiamento/prezzo     5

 

Circa l’autonomia, ci asteniamo da dare un giudizio in quanto troppo influenzata da parametri variabili, non ripetibili.

Similmente, ci asteniamo da dare un giudizio estetico, perché troppo personale.

 

Vuoi vendere o comprare una ebike?  www.ebikefind.com è il miglior sito italiano dove puoi farlo!!