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2021/01/08

ADAMO vs BLEvo, nuova release con 14 punti di confronto! (GENNAIO 2021)

Diminuzione dei consumi, migliore erogazione, statistiche sofisticate, supporto alla navigazione e altro. Dopo mesi di utilizzo congiunto dei prodotti ed il test del “Solito Ignoto”, confrontiamo due soluzioni molto discusse per la gestione delle eBike; disponibili per: Specialized, FANTIC, BH ATOMX, ma non solo. 

L'articolo approfondisce i seguenti punti:

1 – Architettura (Mini-supercazzola)

2 – Installazione

3 - Personalizzazione e livelli di assistenza 

4 - Utilizzo del telefono

5 – Navigazione Cartografica

6– Standard vs Proprietario

7 - Invasività e perdita garanzia

8 - Parco bici attuale e meno recenti, altri marchi e bici non assistite

9 - Costo a parità di configurazioni e rivendibilità

10 - La concorrenza trasversale

11 - Documentazione

12 – Risparmio sui consumi 

13 – Prestazioni (la Supercazzola)

14 - Sbocco velocità

Se l'argomento vi interessa, prendetevi il tempo che serve perché l'articolo è assai lungo. Il prerequisito per apprezzare quanto scritto è un minimo di conoscenza dei prodotti, se non lo avete, prima di proseguire fatevi un giro sulle pagine Facebook di BLEvo ed eGenesys, poi tornate qui.

Premessa.

I Costo “minimo” di BLEvo è 10€ mentre il costo “standard” di ADAMO è 350€.

Alcuni dicono che non è possibile paragonare un software da 10€ con un hardware/firmware da centinaia di Euro, obiezione motivata anche considerando quanto sono diverse le due soluzioni, però scusate se insistiamo:

  • Entrambi hanno lo stesso obiettivo, cioè migliorare l’esperienza di guida della propria eBike. 
  • Se usi UNO non usi l'ALTRO quindi tra di loro sono sicuramente CONCORRENTI (tranne un caso d'Uso)
  • Ci sono tifoserie contrapposte molto “arrapate” e quindi anche tra gli utenti c’è una storica competizione che parte da lontano, sin dai tempi di EVA.

Quindi PARAGONARLI e CONFRONTARLI è normale anche se non banale! Chiunque riuscirà a leggere fino in fondo troverà qualche idea, sorpresa o informazione utile.

1 – Architettura (mini-supercazzola)

ADAMO è una soluzione Hardware/Firmware che sostituisce completamente l'unità di controllo sia sulle Fantic che sulle Specialized, la sua interazione con il motore è quindi diretta e “via cavo”.

ADAMO grazie alla sua architettura, riceve e restituisce informazioni “native” ed immediate con il motore, sulle quali ha sviluppato algoritmi proprietari di ottimizzazione.

 

BLEvo, è un ulteriore “strato” software funzionante sul Telefono che affianca ed ottimizza il Firmware Specialized tramite il protocollo standard Bluetooth. BLEvo, affiancando l’unità di controllo di Specialized, riceve ed analizza informazioni già pre-elaborate dalla TCU.

L'architettura delle due soluzioni è quindi totalmente diversa e, sulla carta, appare evidente che ADAMO, sostituendo le unità di controllo di FANTIC e Specialized, garantisce il vantaggio di avere uno “strato” in meno rispetto a BLEvo ed una comunicazione “via Cavo” più veloce di una comunicazione Bluetooth.

Ma in termini pratici di cosa stiamo parlando? Forse è il caso di provare a “dare i numeri”!

Alcune informazioni che siamo riusciti ad ottenere dal “versante” BLEvo, ci consentono di dire che, il motore Brose comunica con l’unità di controllo (TCU) ad intervalli fissi; per esempio i valori di Cadenza o Potenza del ciclista, vengono trasmessi ogni 100ms, quindi 10 volte al secondo, la TCU fa una prima elaborazione (che richiede la sua dose di Millisecondi) e restituisce a BLEvo un valore mediato ogni 300ms, quindi solo 3 volte al secondo.

Dal “versante” ADAMO ci viene detto che, sostituendo la TCU, riescono ad analizzare tutti i dati trasmessi dal motore, anche i valori “estremi” come un picco di potenza del ciclista, che altrimenti verrebbero mediati dalla TCU. ADAMO, tiene in memoria tutti i dati trasmessi dal motore e li analizza con un ciclo di 50ms, cioè 20 volte al secondo.

Semplificando al massimo, quanto sopra: BLEvo ragiona su un valore mediato (cioè pre-elaborato, e leggermente ritardato, dalla TCU) 3 volte al secondo, mentre ADAMO ragiona su un valore non mediato 20 volte al secondo; entrambe le soluzioni hanno sviluppato algoritmi proprietari che e garantiscono una risposta più pronta e più intelligente rispetto a Mission Control, o al Firmware standard FANTIC.

Terminata questa “minisupercazzola” non entriamo ulteriormente nel merito e rimandiamo ai successivi paragrafi 12) e 13) cioè Consumi e Prestazioni.

PS: abbiamo scritto Mini-Supercazzola, non per sminuire l’argomento, ma perché al di là della passione di chi ha realizzato i prodotti e di quella che ci ha messo chi ha scritto la recensione, appare evidente che un lettore non coinvolto “strabuzzerà” gli occhi sospirando un “… ma pensate a pedalare!.

2 – Installazione

ADAMOF: la sua installazione è veramente facile ed immediata, si toglie il telecomando/unità di Controllo standard FANTIC e si mette Adamo, due jack da collegare ed una fascetta per il Display a manubrio, 2/3 minuti di lavoro ed il gioco è fatto! 

L'installazione di ADAMO su Specialized è addirittura più veloce, anche se leggermente più invasiva almeno esteticamente; ADAMO si installa al posto della TCU con il suo display che resta sul tubo orizzontale del telaio, in posizione abbastanza protetta. 

Appena installato ADAMO è già funzionante, si può accendere la bici e si parte!

BLEvo essendo una APP sul telefono, richiede di scaricarla e configurarla, non ha nessun impatto sulla bici ne architetturale ne estetico (specialmente se si sceglie di tenere il telefono in tasca o nello zaino) in caso si voglia usare il telefono sul manubrio è sufficiente dotarsi di un qualsiasi supporto da pochi euro.

Terminata l'installazione sul Telefono, per utilizzare correttamente BLEvo, è necessario configurare una serie di parametri. Se non si conosce il prodotto, e non si ha un amico che lo usa già, questo processo richiede un po’ di tempo ed attenzione.

3 - Personalizzazione e livelli di assistenza.

Anche quando lo scontro era solo Software (EVA vs BLEvo), le due soluzioni, partite da approcci inizialmente simili, si sono rapidamente avviate in direzioni diverse.

 EVA da subito ha aumentato i livelli di assistenza, inizialmente da 3 a 6, poi successivamente a 10 Livelli che sono affiancati da gestione Automatica della erogazione, tutti parametrizzabili da Telefono e facilmente selezionabili dal comando a manubrio.

Il concetto di gestione della potenza gambe gestito dall’utente, che era centrale nella prima versione di EVA, si è via via attenuato sino a scomparire con Adamo, quindi non viene più chiesto all’utente di indicarlo. Con ADAMO l’utente selezionerà o uno dei 10 livelli preimpostati (modificabili da telefono) oppure una delle tre Modalità automatiche (all’interno delle quali si possono definire anche limitazioni di potenza erogata dal motore), una volta parametrizzato, sarà Adamo a gestire il tutto.

BLEvo invece ha puntato verso uno sviluppo della gestione della potenza gambe estremamente spinto, mettendo proprio l’utente nelle condizioni di definire al massimo dettaglio quale sarà la prestazione della sua gamba durante la pedalata.

In BLEvo sono rimasti i tre livelli di assistenza standard, ma con la funzione Smartpower (la componente AUTO di Blevo) è possibile definire per ogni livello a quale potenza gambe si vuole lavorare e quale valore minimo o massimo di assistenza sarà abbinato a quel valore di potenza gambe. Alzando o abbassando il valore di potenza gambe, cambia conseguentemente il livello di assistenza e specialmente la reattività della bicicletta. Questo valore, che deve essere inserito dall'utente, può essere modificato anche durante un giro o con due tasti virtuali sul telefono o con un comando remoto dedicato che consente davvero un numero infinito di microregolazioni in tempo reale.

Tentiamo ancora una volta di semplificare la differenza tra i due prodotti che hanno un approccio opposto ma che può portare a sensazioni molto simili.

  • Con ADAMO parametrizzo l'Assistenza che mi deve dare la bici e conseguentemente al livello selezionato, manuale o automatico, dovrò aggiungere più o meno “Potenza gambe”. La “fatica” derivante sarà inversamente proporzionale ai consumi.
  • Con BLEvo scelgo invece la “Potenza Gambe”  con cui voglio lavorare e la bicicletta mi restituirà solo la l' Assistenza che serve per raggiungere l'obiettivo di “fatica” che mi sono preposto. In base a come imposto il parametro “potenza gambe” avrò una bici più o meno reattiva e conseguentemente più o meno assetata di Watt.

Nel tempo abbiamo maturato la convinzione che, chi ha mantenuto un aspetto “ciclistico” nell'uso della eBike si troverà abbastanza a suo agio nel ragionare in termini di “potenza gambe” come fa BLEvo, mentre chi ha un approccio più “motoristico” si riconoscerà più facilmente nella filosofia di ADAMO, questo non vale per tutti ovviamente ma in molti casi potrebbe essere una discriminante.

Sia ADAMO che BLEvo consentono di modificare l'assistenza anche in base al battito cardiaco. Questa funzionalità la riportiamo solo per dovere di cronaca, la abbiamo testata a lungo nel passato ma non ci piace molto, così come non ci piacciono le sensazioni che provoca durante la pedalata. Preferiamo usare i dati del cardio solo come informazione visiva durante i giri o riepilogo statistico. Sono invece molto comodi i messaggi vocali di avviso del raggiungimento o superamento dei valori di cardio preimpostati. 

Entrambi i prodotti prevedono altre personalizzazioni inerenti l'assistenza e gestioni batterie aggiuntive che non sono particolarmente rilevanti ai fini del confronto, quindi non scendiamo in dettaglio.

Parlando di personalizzazione al di fuori di ciò che riguarda l'erogazione di assistenza, ci sono ancora molte differenza fra i due prodotti. ADAMO ha “confini” abbastanza delimitati, proprio perché è un ambiente proprietario, mentre BLEvo vanta un livello di personalizzazione che è talmente sofisticato da essere quasi eccessivo, sono infatti tantissimi i parametri che l'utente può impostare: parametri per ottimizzare la batteria del telefono, parametri di gestione del comportamento complessivo di BLEvo, parametri di gestione del Display che è completamente programmabile, parametri di gestione dell'Audio con cui il telefono (anche quando è nello zaino)  da informazioni su percorsi e assistenze, parametri di configurazioni delle mappe, parametri di configurazione del telecomando remoto, parametri di configurazione di un eventuale ingannatore esterno dello sblocco velocità...

4 - Utilizzo del telefono

E’ certamente uno dei punti di maggiore differenza tra i due prodotti, ma questo è vero solo per la pura gestione delle assistenze. Se il telefono è indispensabilmente e deve essere sempre collegato per ottenere il massimo da BLEvo, (le funzionalità di Smartpower funzionano solo in collegamento bluetooth con lo smartphone), con Adamo assume un ruolo marginale dato che il firmware, eventualmente parametrizzato da telefono, è perfettamente autonomo, quindi, se uno volesse, con ADAMO potrebbe anche lasciare a casa il telefono senza perdere nulla delle sue funzionalità. Ognuno valuterà questa differenza in base alla propria dipendenza dal telefono: chi vi scrive è stato addestrato dalle multinazionali ad essere "always on", cioè raggiungibile al telefono ovunque ed a qualunque ora, quindi non è un buon giudice. Se poi si è scelto di usare il telefono per Navigare, questa differenza diventa totalmente irrilevante.

Per contro con BLEvo, ove dovesse succedere, può essere fastidioso trovarsi con il telefono scarico e quindi con una assistenza "meno smart" ; per evitare questo problema, sono state sviluppate funzioni che permettono di avere il telefono a schermo spento che si accende in automatico in presenza di diversi parametri, come: cambi di livello di assistenza, eventi di navigazione o pressioni del telecomando e questo ne allunga tantissimo l'autonomia. Ciò nonostante in caso di giri molto lunghi o telefono “vecchio” con poca autonomia potrebbe anche succedere di avere problemi con telefono, quindi avere un Power Bank da pochi euro nello zaino da utilizzare, per esempio a pranzo, è sempre una buona Idea . NB: è doveroso precisare che con BLEvo senza telefono la ebike funziona comunque, ma solo con i settaggi base, quindi esattamente come funzionerebbe usando Mission Control; unico "danno permanente": non verrebbe memorizzato il percorso effettuato e non si potrebbero usare le funzioni di Navigazione, ma questo è vero anche con ADAMO che richiede di avere il telefono acceso (anche se a schermo spento) per registrare il giro, anzi proprio in queste attività aggiuntive al controllo delle assistenze, BLEvo ha sviluppato funzioni di gestione del telefono che non sono presenti in ADAMO, esempio banale ma che trovo molto utile, la funzione di campanello, l’ottimizzazione dei consumi del telefono, le funzioni di navigazione e l’integrazione di un telecomando remoto che è veramente molto utile.

5 – Navigazione Cartografica

Adamo ha annunciato che ci saranno novità a breve in termini di Navigatore, ma per ora si limita a tracciare il giro, però per farlo richiede di avere il telefono sempre collegato, anche se con lo schermo spento; attualmente, ADAMO non prevede funzioni di navigazione con mappe e tracce, quindi chi ne avesse bisogno deve dotarsi di uno strumento aggiuntivo (tipo Garmin, Polar, Wahoo, etc..) oppure mettere un telefono sul manubrio, con una APP di navigazione.

Durante i test che abbiamo fatto con ADAMOF, ci siamo avventurati anche in territori per noi inesplorati, con la necessità di seguire una traccia GPS scaricata da internet. Il problema lo abbiamo risolto in modo “originale”, penso che in questo siamo stati assolutamente i primi al mondo......infatti mentre sul lato sinistro del manubrio faceva bella mostra di se il display di ADAMO sul lato destro spiccava lo schermo “panoramico” del telefono con BLEvo dedicato solo alla gestione mappe/GPS..... e chi l'avrebbe mai detto!!! In questo caso d'uso, i due contendenti non sono concorrenti.

BLEvo ha sviluppato funzioni veramente sofisticate di navigazione. Chi, come noi, si sposta spesso sul territorio e privilegia tantissimo pedalare alla ricerca del sentiero perduto, trarrà grandi soddisfazioni da BLEvo a prescindere che utilizzi una Specialized, un altra eBike o una normale MTB. Chi è interessato alle funzioni di navigazione di BLEvo può trovare un interessante tutorial su https://youtu.be/d_7kyIfuMeo.

6– Standard vs Proprietario

Paragonare ADAMO a BLEvo, è anche un po’ come paragonare IOS (iPhone) con Android, se pensate che per pedalare sia una differenza da poco, vi tocca leggere anche questo paragrafo.

ADAMO: firmware e hardware proprietario, display proprietario, sblocco velocità integrato, cioè una soluzione "blindata" con poche possibilità di fare danno, ma anche difficoltà a fargli fare cose diverse o aggiungere componenti di terzi. 

BLEvo: interfaccia standard bluetooth, possibilità di integrare un telecomando e scegliersi lo sblocco velocità di terze parti che più ci piace, visualizzazione del tour su qualunque telefono/dispositivo Android o IOS e quindi maggiore libertà di integrazione ma conseguentemente minor controllo e più tempo per sintonizzare il tutto.

Qui non c'è un meglio ed un peggio, ma gusti personali (mia figlia si schifa ad usare Android, io mi innervosisco se devo usare iTunes). Un approccio proprietario è più sicuro e più protetto però potrebbe inibire l'utilizzo di alcune componenti di mercato, ove non fossero previste nello stesso ADAMO. Seguono alcuni esempi che interesseranno lo 0,1% dei ciclisti, ma fanno capire che anche questo parametro non è da sottovalutare:  

  • Il casco intelligente che abbiamo provato poco tempo fa, e che comunica wireless al ciclista i parametri di: velocità, distanza, altimetria, è sicuramente più facilmente integrabile con un approccio aperto che consenta di colloquiare con dispositivi di terze parti, tramite protocolli standard ANT+  o Bluetooth .
  • Se uno ha due bici e si è comperato un dispositivo Garmin, che usa sia con la bici da corsa o la MTB, ma anche con la sua Turbo Levo, ad oggi, su quest’ultima non potrà usare i Data Field per Specialized scaricabili dallo Store Connet IQ. Lo potrà fare in futuro se in Adamo implementeranno questa funzione.  Voi direte poco male, i dati persi dal Garmin li avrà su ADAMO, ma poi bisognerà integrarli per avere uno storico dei giri non ridondato.
  • Il riciclo di uno sblocco velocità di terze parti che un ciclista potrebbe già avere, oppure proprio l’esigenza di un particolare sistema di sblocco con maggiore rapidità di Blocco/Sblocco rispetto a quella seppur ottima di ADAMO potrebbe dare problemi di integrazione

Come riflessione finale su questo tema sottolineiamo che se, a suo tempo, Specialized avesse scelto di sviluppare per le sue eBike un sistema chiuso e proprietario come ha fatto Bosch, oggi non saremmo qui a leggere questa recensione. 

7 - Invasività e perdita garanzia.

BLEvo: il prodotto “gira” sul telefono e non ha nessuna invasività verso tutto l'ambiente Specialized sia esso firmware o hardware quindi non ha nessun impatto su perdita di garanzie. Solo sui modelli Turbo Levo Kenevo dal 2018 o antecedenti (oramai fuori garanzia) BLEvo  consentiva di sbloccare la velocità via software, ed in quel caso avrebbe avuto un impatto sulle garanzie solo se l'utente si fosse dimenticato di ripristinare con attenzione i parametri standard Specialized prima di andare in assistenza. NB ATTENZIONE vero che i modelli in oggetto sono fuori garanzia, ma se per caso vi siete fatti cambiare adesso un motore, esso avrebbe due anni di garanzia, con tutti i rischi di invalidarla, quindi attenzione.   Ripetiamo che in caso di malfunzionamento/interruzione di BLEvo o rottura del telefono o batteria dello stesso scarica, la bicicletta continuerebbe a funzionare esattamente come se si usasse solamente Mission Control. Quindi usare o meno BLEvo è trasparente verso Garanzia e funzionamento delle biciclette.

ADAMO: le primissime versioni di ADAMO per le “vecchie” Turbo Levo, ci avevano un po’ “spaventato” per la complessità della installazione in cui si prevedeva di installare schede Firmware all'interno dei carter del motore Brose. La versioni recenti di Adamo sono meglio ingegnerizzate e si possono togliere e mettere in pochi minuti, quindi sembrano credibili le dichiarazioni di un concessionario, il quale afferma che in caso di guasti a motore o batteria, è sufficiente togliere Adamo e non sarà possibile identificare che è stato usato. Al di là di questa dichiarazione, che si scontra con i concessionari che (forse per fare terrorismo) dicono che dentro il motore Brose ci sono componenti Firmware che sono in grado di memorizzare alcuni dati critici ad esempio variazioni del diametro ruota, è importante ricordarsi che la sola installazione di ADAMO potrebbe, di fatto, far decadere la garanzia e quindi sarà bene usare tutte le accortezze del caso.

Proprio perché sostituisce le unità di controllo, se per un qualunque motivo ADAMO dovesse avere un guasto serio, la bicicletta potrebbe essere inutilizzabile, quindi in caso di giri molto lunghi (esempio chi si fa la via del sale dormendo 3 notti nei rifugi) o vacanze con la bici molto lontani da casa, ci sentiamo di suggerire di mettere nello zaino insieme a tutte la altre dotazioni di emergenza, anche i comandi originali (la TCU nel caso Specialized, il tastierino con display nel caso di FANTIC o altri motori BROSE), non si sa mai, potrebbero servire, non fosse altro per la necessità di richiedere un intervento in garanzia lontani dal proprio concessionario.

Per quanto riguarda l'Impermeabilità, lavaggi, giro sotto un diluvio, guadi, etc..l'uso di BLEvo non aggiunge criticità a quelle già intrinseche nell'utilizzo delle Ebike, mentre nella documentazione di ADAMO ci sono diverse raccomandazioni aggiuntive, come: non lavare mai la bici capovolta, quindi bisogna fare un poco più di attenzione. 

Inseriamo in questo paragrafo, l'utilissima funzione IMMOBILIZER di ADAMO, che impedirà di avviare il motore in caso di furto con successivo cicalino di allarme, questa funzione è sicuramente invasiva, ma solo per il ladro.

8 - Parco bici attuale e meno recenti, altri marchi e bici non assistite:

ADAMO e la piattaforma eGenesys: nati per le Specialized Turbo Levo e Kenevo (attualmente non supportano le Specialized con motore Mahle, cioè SL e CREO) sono oggi disponibili anche per Fantic,  BH AtomX,  con un target potenziale per tutti i motori Brose.

Su modelli Specialized antecedenti il 2018, è disponibile una versione precedente di ADAMO (quella con scheda da installare nel carter) mentre ci è stato detto che è possibile utilizzare ADAMOF per tutte la gamma Fantic/Brose anche datate (suggeriamo in ogni caso di fare una verifica con il produttore prima dell'acquisto). 

Adamo non è attualmente utilizzabile con altre ebike con motori diversi da Brose e non ha nessun utilizzo su bici non assistite. La versione software di ADAMO, EVA, completamente gratuita,  è rimasta dedicata ai modelli antecedenti al 2019 e non è stata più aggiornata. 

BLEvo nella versione completa con tutte le funzionalità di gestione motore batterie ed assistenze, è disponibile solo per le ebike di Specialized, incluse Turbo Levo e Kenevo, Turbo Levo SL e Turbo Creo, non siamo al corrente di nessuna iniziativa per rendere BLEvo disponibile con altri motori e nemmeno con i motori Brose non di Specialized. BLEvo funziona perfettamente anche sui modelli antecedenti il 2019.

Aggiungiamo una breve considerazione sull'utilizzo di BLEvo con le Specialized Turbo Levo SL (attualmente non supportate da ADAMO), solo per dire che essendo queste biciclette votate a chi ama ancora pedalare, la possibilità di gestire l'erogazione in base alla “Potenza Gambe”, da vantaggi ancora maggiori di quanto non avvenga con bici più potenti, ed aggiungiamo che questa gestione diventa fondamentale per la limitazione dei consumi in presenza di un ingannatore per sblocco velocità.

BLEvo nel gestire sofisticate funzioni di navigazione diventa interessante per chiunque (inclusi i clienti di ADAMO) cerchi uno strumento GPS, vi rimandiamo al punto 5) Navigazione.

Se avete ancora l'abitudine di usare alternativamente bici normale ed eBike, potreste usare BLEvo su entrambe, in quanto tutti i parametri di velocità altitudine, dislivello, durata, etc…sono comunque disponibili anche in assenza del collegamento Bluetooth con le Specialized.

9 - Costo a parità di configurazioni e rivendibilità.

Se il costo “minimo” di BLEvo è 10€ mentre il costo “standard” di ADAMO è 350€, noi ci siamo esercitati a calcolare tutti i costi accessori per avere due configurazioni simili e siamo arrivati a:

Costo “parificato” di BLEvo pari a 320€ ed un costo “parificato” di ADAMO 500€

Per il costo di ADAMO il conto è presto fatto, ad oggi se si vuole un navigatore GPS cartografico bisogna comperarlo, e senza considerare quelli TOP che costano più dello stesso ADAMO, abbiamo considerato di spendere solo 150€.

Considerando che il navigatore in BLEvo è già compreso, il paragone dovrebbe essere costo “minimo” BLEvo 10€ contro i 500€ di ADAMO, ma anche questo sarebbe un confronto ingiusto infatti ADAMO fa anche altre cose tipo lo sblocco della velocità.

Allora ci siamo immaginati che un utente BLEvo, avendo un telefono di lusso non lo voglia esporre sul manubrio ma preferisca usare un display dedicato, poi ci siamo immaginati che avendo visto il video sulla navigazione al punto 5) voglia assolutamente usare il telecomando remoto e poi voglia anche lo sblocco della velocità.

Ne è uscita questa lista della spesa.

  • Software BLEvo 10€
  • Supporto telefono al manubrio circa 15€,
  • Schermo Android circa 120€;
  • Telecomando a manubrio bluetooth circa 40€
  • Ingannatore di velocità circa 135€

 

Per un totale approssimativo di 320€, a cui aggiungere lo sbattimento per ordinare ed assemblare i vari componenti....non così lontano dai 350€ di ADAMO senza Navigatore! 

Se togliamo dal conteggio omnicomprensivo il solo schermo aggiuntivo a BLEvo (noi metteremo sempre il nostro telefono sul manubrio, è più sicuro li di quando lo guardiamo camminando per strada) il costo di BLEvo sarà circa la metà di ADAMO, non 1/50esimo, come sembrerebbe da un paragone e prima vista!

Certo se uno non vuole ingannatore velocità   e mette il telefono nello zaino con comandi vocali, il gap di costo è inevitabilmente enorme.

In termini di valore residuo, l'unica cosa non rivendibile è BLEvo il cui acquisto è legato all'account personale Google o Apple, ma il suo costo è talmente basso che non è certo un problema, tutti gli altri componenti: ADAMO, Telecomando remoto Bluetooth, Ingannatore velocità di terze parti possono facilmente essere rivenduti come usato mantenendo un ottimo valore residuo (senza dubbio in percentuale maggiore delle biciclette su cui sono stati installati), questo ne abbatte sensibilmente il costo di gestione, specialmente se ragioniamo in costo annuale di utilizzo.

10 - La concorrenza trasversale.

Si intende per concorrenza trasversale, tutto quello che può erodere un budget di spesa.

Esempio, se un Imprenditore ha 100.000€ da spendere ed invece che un nuovo Tornio CNC a Controllo Numerico, compra una BMW M5, beh in questo caso la BMW è in concorrenza con il Tornio. Piaccia o meno, questo è un concetto non opinabile.

Quindi in presenza di un budget di spesa illimitato, vale assolutamente la pena di spendere 200€ o 500€ per avere un miglioramento della esperienza guida della propria ebike, ma se i soldi da spendere sono limitati, ecco che alcune domande diventano assolutamente lecite: ".... queste centinaia di Euro, li spendo per queste soluzioni o mi cambio i freni, oppure vendo il mio ammo e ne metto uno migliore?..Avrò un consumo di batteria minore con un software evoluto o mettendo una coppia di ruote più leggere?..ecc..ecc..".

Ognuno avrà una risposta diversa, coloro che spendono 12.000€ per una bici, poi su quella stessa super top di gamma, cambiano freni, sospensioni, ruote, etc.. avranno pochi problemi, ma se invece i soldi non sono infiniti è sicuramente più facile spendere una decina di Euro piuttosto che centinaia.

11 - Documentazione

Anche se i due prodotti sono molto famosi e chiacchierati, se ci sono Forum, Gruppi e pagina Facebook dedicati, la loro documentazione è insufficiente ed a volte è difficile reperire le informazioni in modo veloce; paradossalmente su alcuni argomenti è sovrabbondante e si rientra nella regola che ogni informazione inutile diventa dannosa.

In mezzo a decine e decine di video, post, tutorial, ci si perde facilmente e si rischia di studiare un documento obsoleto. In alcuni casi è difficile capire se si sta leggendo della documentazione esaustiva oppure messaggi marketing subliminali che, per chi cerca di capire il prodotto, sono dannosi e fuorvianti. In altri casi le informazioni sono filtrate come se ci fosse timore di furti di idee. Altre volte ancora la documentazione è chiarissima, ma solo per una persona con ferree basi informatiche, ma diventa misteriosa per chi studia “filosofia”, oppure, e finiamo con gli esempi negativi, è chiarissima solo per un utente ciclisticamente molto preparato; evidentemente si da per scontato che questi prodotti vengano usati solo da utenza esperta.  

Due esempi di questi giorni, uno per parte che, nonostante la buona volontà di chi ha risposto sono esplicativi: su uno dei due prodotti viene proposto un tutorial, e ad una domanda di chiarimento, la risposta è stata più o meno “...chiunque conosca cosa sono i file DEM, lo capisce perfettamente....” MA VERAMENTE? ora non so quanti di quelli che hanno letto fino a qui sanno cosa sono i Digital  Elevation Model, suppongo pochi, e questo è un esempio perfetto di una documentazione rivolta solo ad esperti.

Sull'altro fronte ci viene suggerito, più o meno “.....chiamatemi...come fanno tutti.... per avere chiarimenti sull'utilizzo del prodotto...” MA VERAMENTE Chiamano tutti? Boh! all'aumentare del numero dei clienti questa cosa diventerà ingestibile senza allestire un Call Center! Evidentemente c'è un problema, forse non di quantità, ma sicuramente di qualità della documentazione, o come minimo di comprensione delle principali funzionalità.

Conclusione, fare della buona documentazione è estremamente difficile e costoso, mantenerla aggiornata ancor più difficile e costoso, se nella prima versione di questo documento, siamo stati un po' drastici nel definire molto negativamente questo punto, qui siamo più tolleranti anche perché prodotti di grande diffusione e molto più costosi soffrono dello stesso problema.

12 –  Risparmio sui consumi.

La buona notizia è che entrambi i prodotti garantiscono un risparmio di consumi rispetto al firmware standard ed in particolare rispetto a Mission Control; una stima “spannometrica” maturata in anni di uso di BLEvo e mesi di uso di ADAMO ci consente di indicare per entrambi un risparmio medio tra il 5 ed il 10% al cambiare del tipo di percorso (NB: in base alle abitudini di pedalata o forma fisica del ciclista si potrebbero avere valori anche sensibilmente diversi, ma non generalizzabili)

Il risparmio deriva da una ottimizzazione della erogazione evitando di dare energia quando non serve e dando energia solo quando serve. Questa logica, che è già intrinseca in tutte le eBike le quali danno energia solo quando si pedala (quelle con acceleratore sono illegali), viene ottimizzata in modo diverso dai due prodotti.  

Adamo ottimizza i consumi in base ai tanti livelli ed assistenze Auto e grazie alla maggiore velocità con cui intercetta tutti i dati di pedalata ed interazione con il motore, BLEvo lo fa grazie al fatto che su tutti i tre livelli invece che avere un valore fisso di assistenza consente di indicare un range minimo massimo variabile in base alla potenza gambe scelta.

Quale dei due consuma di meno? A parità Hardware (intendiamo dimensioni di bobine, volano, attriti interni , coppia e potenza erogabile dal motore che nel caso specifico sono uguali per entrambe le bici) ci siamo oramai convinti da tempo che valga la regola “....nulla si crea nulla si distrugge....”, quindi più assistenza più consumo, più peso più consumo, più attriti sul terreno più consumo, gomma che slitta più consumo, guida scomposta più consumo, condizioni climatiche sfavorevoli più consumo, etc.....

Per poter fare un distinguo “esatto” tra i prodotti, bisognerebbe riuscire a “bloccarli” in un analogo livello fisso di assistenza per un periodo abbastanza lungo per vedere se ci sono ottimizzazioni rilevanti in uno rispetto all'altro. Questo però non è possibile, anzi addirittura ha poco senso perché stravolgerebbe proprio la logica di funzionamento dei prodotti stessi, che della variazione di assistenza fanno il loro punto di forza.

Diciamo solo che analizzando le statistiche che entrambi i prodotti forniscono, ed includono proprio i Watt utilizzati durante un giro ed il consumo medio al chilometro, così “a spanne” dichiariamo consumi uguali; accontentiamoci di consumare mediamente meno che con Mission Control.

13 – Prestazioni (La Supercazzola)

Sarà questo il paragrafo in cui sta leggendo deciderà quale prodotto è migliore? Boh, noi ci dissociamo subito da questa aspettativa, perché:

  • Non ci sono differenze significative nei consumi, vedi il punto 12)
  • Nessuno dei prodotti aumenta la potenza massima o coppia del Motore (dichiarato esplicitamente nella documentazione)

Quindi lo scontro “prestazionale” si deve misurare su valori come: reattività, fluidità, piacere di guida, etc... tutti valori, per definizione, aleatori, difficilmente misurabili e controversi, cioè “….ciò che piace a me non è detto che piaccia a te!”     Per far capire questo concetto anticipiamo il contenuto di una recensione che uscirà a breve sul motore Bosch 4th Generation, dove chi ha fatto il test sui sentieri di San Ponzo/Gremiasco, lo ha "accusato" di avere una coppia troppo alta appena si appoggia il piede sul pedale e di essere quindi poco gestibile in condizioni di scarsa aderenza, caratteristica per contro osannata da molti, che dichiarano “....come spinge il Bosch, non spinge nessuno...” Mille teste, mille idee!! 

Ma quindi, quali differenze abbiamo notato?

Nonostante le enormi differenze di architettura e filosofia di utilizzo, che abbiamo ben sottolineato nei punti 1) e 3); purtroppo anche dopo il test del “solito Ignoto” (NB: Il Test è descritto in dettaglio più avanti) noi non siamo riusciti a percepire grandi differenze tra le due soluzioni e siamo entrati, noi stessi, in crisi “esistenziale”.

Non è possibile che noi diamo un giudizio neutrale ed agnostico quando altri (anche chi conosciamo e stimiamo) fanno dichiarazioni e proclami sbracciandosi “ai 4 venti” per dire quanto meraviglioso sia ADAMO (PS. Per dirla tutta non è che manchino estimatori di BLEvo che urlano al miracolo, ma quelli di ADAMO oggettivamente si “sbracciano” di più).

Quindi prima di scrivere questo paragrafo abbiamo chiamato proprio Agusto Beshin, che gentilissimo ci ha dedicato oltre 2 ore di telefonata la vigilia di Natale. Con Augusto abbiamo innanzi tutto verificato che il nostro ADAMO era settato correttamente (meno male, altrimenti sai che figura) poi abbiamo discusso delle nostre sensazioni ed abbiamo avuto alcune importanti conferme: la prima inerente al test del “Solito Ignoto” dove abbiamo concordato che presumibilmente in una prova breve, con biciclette non sue, il tester abbia inconsapevolmente cercato principalmente le prestazioni massime, cioè quelle che per definizione non cambiano.  La seconda conferma ci è arrivata discutendo di consumi e comportamento in salita, dove su una salita lunga, salendo a “fatica” e quindi “assistenza” abbastanza costante non si riesce a percepire la differente reattività di ADAMO.

Allora non siamo rincitrulliti, era normale che noi non trovassimo significative differenze, ma allora di cosa stiamo parlando?

Augusto, ci ha detto che il nostro test era fatto su presupposti sbagliati, e che per capire la differenza di pedalata di ADAMO avremmo dovuto cercare di dimenticarci il nostro modo tradizionale di pedalare, dimenticarci di studiare ed anticipare gli ostacoli che stiamo per affrontare, dimenticarci di cercare il rapporto giusto prima di una salita improvvisa o anche solo di cambiare il livello di assistenza in anticipo, dimenticarci di cercare la sensazione della gamba che spinge sui pedali, perché proprio la capacità di adattare l’assistenza all’ostacolo improvviso o ad un cambio repentino di pendenza rappresenta il punto di eccellenza di ADAMO, il quale, ragionando più velocemente di ogni altra soluzione, ci pensa lui a far rispondere la bicicletta in modo ottimale.  Nel riportare quì, speriamo in modo corretto anche se riassuntivo, le informazioni che abbiamo ricevuto da AUGUSTO, continuiamo a rimanere perplessi, di fronte ad alcune dichiarazioni super-entusiastiche.

Ma, per aiutarci a capire, “capita a fagiolo” una critica che ci è arrivata dopo la pubblicazione della prima versione di questo articolo, in particolare ci viene scritto “....è inutile che voi di Ebikefind la fate complicata, metti BLEvo nella modalità AUTO, metti ADAMO nella modalità AUTO, e provi le bici! …. ho fatto così e mi trovo molto meglio con ADAMO perché la differenza è evidente”; MA VERAMENTE?   Strano, perché non esiste una modalità AUTO  preconfigurata di BLEvo.

Infatti, abbiamo chiesto a chi ci scriveva a quale potenza gambe fosse stato settato BLEvo, e come fossero stati impostati gli altri parametri di SmartPower (la componente AUTO di BLEvo) non abbiamo ricevuto nessuna risposta o risposte ondivaghe, beh ma allora è chiaro il perché di certe affermazioni. Si ribadisce ancora una volta quella che a nostro parere è la differenza maggiore tra le due soluzioni, e non sono le prestazioni! (PS: in coda nel paragrafo Suggerimenti approfondiamo questo concetto con informazioni utili agli utilizzatori di BLEvo)

Quindi per concludere questa “SUPERCAZZOLA” anche un po’ noiosa sulle prestazioni: assodato che i prodotti non cambiano la potenza massima, ma si parla sempre e solo di: reattività, fluidità, piacere di guida, etc...e che in base al proprio stato di forma o semplicemente stile di pedalata qualcuno vuole "sentire" la gamba lavorare, mentre altri chiedono una risposta del motore che non faccia mai "sentire" lo sforzo muscolare, noi ci asteniamo da ogni ulteriore commento sulle prestazioni. Se ne avete la possibilità provate di persona e scoprite quello che è meglio per voi.

In coda a questo paragrafo aggiungiamo l'informazione che ADAMO ha due ottime funzioni di WALK e Assistenza Ripartenza, la prima migliore di quella Standard, la seconda più funzionale all'uso e gestione della potenza da parte di ADAMO che ad un paragone con altre soluzioni.

 

14 -  Sbocco velocità

ADAMO contiene al suo interno uno sblocco della velocità ben congegnato. ADAMO attiva lo sblocco con una sequenza di operazioni abbastanza semplice, che però è bene eseguire da fermo, mentre è più facile ribloccare la bici anche eventualmente mentre si è in marcia. Non è un sistema ONE-CLICK come ad esempio quello della Polini, che però richiede una centralina dedicata, ma è una buona soluzione, che volendo può essere anche definitivamente rimossa, ove l’utente non voglia mai rischiare di utilizzarla.

Sulla versione per Specialized di ADAMO è disponibile anche una opzione che rimuove lo Sblocco ogni volta che la bici viene spenta, cosa molto utile, che purtroppo non è disponibile su FANTIC.

BLEvo, per le Specialized recenti, non prevede nessuna funzione di sblocco velocità. Ha però inserito, tra i parametri di configurazione, delle scelte che consentono di decodificare i valori che arrivano dall'utilizzo di prodotti di terze parti in modo di avere sul display la velocità esatta e le relative statistiche corrette. La qualità dello sblocco di velocità di questi strumenti di terzi, e ce ne sono diversi, non fa parte di questa analisi. Sui modelli dal 2018 o precedenti, cioè quelli senza TCU sul tubo orizzontale, BLEvo consentiva lo sblocco della velocità con un semplice “swipe” con la sola necessità di accendere e spegnere la bici per attivare la modifica.

Sul fatto che lo Sblocco della velocità sia illegale e faccia decadere la garanzia sono state spese tantissime parole, non le ripetiamo. Sul fatto che sia utile o meno la discussione è sempre aperta. Chi vi scrive pratica esclusivamente attività di enduro ed all mountain quindi supera i 25km orari solo in discesa e non trarrebbe nessun beneficio dallo sbloccare la velocità di intervento del motore.

Invece, chi fa trasferimenti su strada o pratica attività XC, si trova quasi sempre a pedalare oltre i 25km orari, ed a motore spento si trova in grosse difficoltà con una bici “inutilmente” pesante; in questo caso, anche se illegale, purtroppo lo sblocco è quasi un obbligo. Che senso ha avere una bicicletta elettrica per fare molta più fatica che con una bici normale? Nessuno! Basterebbe una piccola modifica alla legislazione che porti  da 25 a 32 km/h il blocco dell'assistenza, come negli USA, per eliminare il problema alla base.

Considerazioni finali. 

Se siete arrivati a leggere sino qui, e non siete Paolo o Augusto, siete eroici, comunque grazie per la pazienza.

Speriamo che ognuno abbia trovato nei 14 punti trattati la sua risposta o almeno informazioni utili.

In conclusione, per noi, a parte i costi diversi, la vera grande differenza è:

  • ADAMO è una soluzione Plug&Play, cioè la compri, la monti, accendi la bici e via a pedalare! Anche senza fare nulla avrai quasi tutto quello che ti può dare ADAMO.
  • BLEvo è un prodotto che consente un numero infinito di personalizzazioni ed una grande libertà di interpretazione del modo di andare in bici. Però richiede studio, applicazione e prove, alla fine delle quali si otterrà il  “vestito su misura” però se non sai “cucire” potresti avere un problema.

Dopodiché ci potrebbero essere scelte forzate dalle piattaforme supportate:

  • Se hai una Fantic (o una AtomX) non puoi usare BLEvo, ed ADAMO vale sinceramente l'investimento. I vantaggi che si ottengono sono immediati ed evidenti, con un aumento delle possibilità di personalizzazione dell'assistenza, un display molto più completo, una ricca dotazione di statistiche ed infine una gestione dello sblocco della velocità integrato  
  • Per contro se hai una Turbo Levo SL o una Turbo Creo, o usi Mission Control o BLEvo che nelle prove che abbiamo fatto proprio dal concetto “Potenza Gambe” porta grandi benefici nella ottimizzazione dei consumi ai “pedalatori” che hanno scelto queste bici.

Noi altre cose da dire non ne abbiamo. Avremo fatto arrabbiare qualcuno? non lo abbiamo fatto apposta. Non vi convince ciò che abbiamo scritto? ci abbiamo messo il massimo impegno. Volete darci ulteriori informazioni, contributi, idee o altro, ne faremo oggettivamente tesoro ed aggiorneremo questo documento, questa è la versione 2 e non escludiamo affatto una versione 3; d'altronde ci sono sempre novità in arrivo, quindi ciò che è valido oggi potrebbe cambiare nel giro di poco tempo.

Concludendo, non tutti pedaliamo nello stesso modo e non tutti amiamo le stesse cose; noi non vogliamo far cambiare idea a nessuno, anzi, siamo perfettamente consapevoli che convincere chi si arrampica in alta quota di quanto sia bello stare sdraiato in riva al mare o per contro convincere chi intende la vacanza come riposo, cocktail ed abbronzatura, del piacere di togliersi gli scarponi dopo ore di camminata sia assolutamente impossibile!

Buone Pedalate a tutti.

Bruno Degradi

 

PS: Seguono informazioni su come abbiamo impostato il test, note, dediche, ringraziamenti ed anche  qualche, speriamo utile, suggerimento.

 

Il Test del “Solito Ignoto”

Sotto l’occhio attento di ZEUS (ciao Cataldo come stai?) all’inizio c’era EVA che, in attesa di Adamo, “litigava” con BLEvo (PS dopo questa frase, mi sembra evidente che a furia di DPCM, coprifuoco e quarantene, si perda la ragione).

Questa introduzione ci serve per ricordare che questa discussione va avanti da anni, e molti (noi inclusi) abbiamo idee ed opinioni pregresse. Proprio per questo motivo dopo avere maturato qualche mese di esperienza girando con entrambi i prodotti, prima di scrivere questo articolo, abbiamo deciso di fare una cosa diversa e per evitare le sindromi: ”so già tutto”,  “effetto placebo” o “erba del vicino”, ci siamo inventati il Test del “Solito Ignoto”.

Abbiamo precettato un caro amico che non ha mai avuto ebike con motore Brose e nessuna conoscenza delle soluzioni oggetto di questa comparativa; a lui abbiamo chiesto di fare da cavia in un test sul campo senza dargli nessuna istruzione né su Adamo né su BLEvo ma neppure sui settaggi che sono stati scelti dai proprietari delle bici; con lui abbiamo utilizzato la formula “zitto e pedala” e lo abbiamo mandato “allo sbaraglio” su un circuito che usiamo spesso.

Per il test abbiamo usato Una Specialized Turbo Levo 2019 con BLEvo, e una Fantic Integra Carbon Race 2020 su cui è installato AdamoF (NB : chiunque ritenga che l'aver usato due biciclette diverse renda questo test poco realistico, troverà una risposta dettagliata nel paragrafo che segue UNA FANTIC, MA VERAMENTE?) In ogni caso la differenza di biciclette potrebbe influire, in modo marginale e tutto da dimostrare, solo in 2 punti trattati, su tutti gli altri 12 punti è totalmente ininfluente, ma veniamo al test.

Mattina presto: la FANTIC "kittata" ADAMOF, in cui il proprietario ha scelto la configurazione AUTO (S= Sport) più performante, e la SPECIALIZED Turbo Levo 2019 dove BLEvo è stato configurato al meglio per sostenere il tipo di prova che volevamo fare, sono parcheggiate a disposizione del Tester.

Il percorso scelto per il test è un anello di circa 1KM, con 500 metri di salita con pendenza non eccessiva (circa7%) ma 50 metri abbastanza tosti, un breve percorso flow piatto o con poca pendenza con un passaggio in discesa comunque non troppo difficile, il tutto da ripetersi ad oltranza. Percorso breve e semplice, un po’ da “criceto”, ma significativo e comodo per poter cambiare bici rapidamente; il nostro tester ha scambiato le bici più volte resistendo per quasi un ora, alla fine, a caldo, lo abbiamo tempestato di domande e raccolto le sue sensazioni. Il tester ha avuto espressioni mediamente entusiaste e divertenti, però, a domande precise rispondeva approssimativamente con dei: "mi sembra", "ho come l'impressione che…", “...certo che ste bici vanno forte e sono anche silenziose...”ecc. Tradurre queste dichiarazioni in giudizio scritto è stato impossibile ma, in ogni caso, l'indeterminatezza stessa di alcune affermazioni è diventato un elemento importante di valutazione.

Siamo a questo punto partiti tutti insieme per una pedalata in collina: circa 30km e 1200m di dislivello, obiettivo primario: l'analisi dei consumi, ma specialmente il feeling di guida. In questa fase i settaggi delle biciclette sono stati leggermente modificati per usarle come in una normale passeggiata di gruppo nel corso della quale ci siamo spesso scambiati nella guida (per fortuna misure Telaio similari).

Terminate le fatiche e messi i piedi sotto il tavolo in trattoria (Test Effettuato prima del DCPM che chiudeva i ristoranti a pranzo) abbiamo tirato le somme riepilogando le sensazioni, prima di tutto del tester, poi di tutti noi ed infine abbiamo studiato e discusso i dati statistici forniti dai prodotti, che sono veramente ricchi e dettagliati, confrontando il tutto con le convinzioni maturate da chi da mesi o da anni aveva già usato i prodotti.

Sarà stato la bonarda o il brasato, la crostata di frutta o il dopo caffè, ma non siamo riusciti ad ottenere un giudizio unanime su alcuni aspetti. Proprio discutendo di settaggi dei prodotti, che sono entrambi molto parametrizzabili (forse fin troppo!) sono emersi conflitti sul modo di interpretare la bici e su come dovrebbe essere settata, ma non solo. Oggettivamente sarebbe stato più facile scrivere questa recensione se il nostro “Solito Ignoto” da noi “torturato” a fine prova per  “estorcergli” un giudizio chiaro ed inequivocabile, avesse detto “....raga, questo mi piace molto di più…” sorry non è successo!

UNA FANTIC, MA VERAMENTE?

All’uscita della prima versione di questo articolo, molte critiche hanno puntato il dito sul fatto che abbiamo confrontato una Specialized con una Fantic (quasi che fosse una bestemmia) e quindi spendiamo due parole sulle ragioni ma anche sulla validità di questa scelta:

  1. Perchè FANTIC: L'Interesse a provare ADAMO su una Specialized è sempre stato molto alto, almeno da quando sono arrivate le versioni per i modelli Specialized dotati di TCU (modelli dal 2019 a successivi), purtroppo, nella Bassa Padania dove abitiamo noi, l'unica opportunità che abbiamo trovato era spostarci in Veneto presso la sede di Zixel per una prova di qualche ora, cosa che, a parte tempi e costi, non ci avrebbe permesso comunque di provare a fondo il prodotto e di farlo sui percorsi dove siamo abituati a provare le bici. Quindi l'opportunità di provare Adamo, comperandolo, nella versione ADAMOF (350€ cash), è arrivata nel Giugno 2020 insieme ad una Fantic Integra Carbon Race. Nel caso specifico abbiamo usato la regola, “di quel che c’è non manca nulla”. D'altronde se, dopo mesi di utilizzo ed una giornata finale di test, abbiamo fatto fatica ad esprimere alcune opinioni, cosa avremmo potuto dire di “originale” nella prova di poche ore che ci era stata proposta?
  2. Ma quanto è diversa una FANTIC?: La Fantic e Specialized in prova montano la stessa versione del motore BROSE S Mag; ma di serie hanno grosse differenze di Firmware. Su FANTIC non sono presenti le assistenze variabili e personalizzabili di Mission Control, non ci sono funzioni come Accelerazione e il tanto osannato SHUTTLE Mode; ne deriva che le bici standard in commercio sono molto diverse tra di loro proprio come reattività, fluidità, e piacere di pedalata (cioè proprio i punti oggetto della nostra prova), questo sembrerebbe avvalorare coloro che si sono scandalizzati dell’accostamento irrispettoso. Però, come ci ha confermato nella lunga telefonata proprio Augusto Beschin, ADAMO sostituendo le unità di controllo sia di Specialized che di FANTIC, ed interagendo direttamente con il motore, elimina la maggior parte di queste differenze, rendendo la Fantic molto più simile alla Specialized, qualcuno penserà che è un ottimo motivo per comperare ADAMOF; lato nostro ci limitiamo a considerare che tutti i test fatti, fino a prova contraria, siano assolutamente validi. PS. Non abbiamo accantonato l’idea di fare una prova accurata di ADAMO su Specialized chi vivrà vedrà.

 

Suggerimenti 

ADAMO, Noleggio con Riscatto; i 350€ per l'acquisto di ADAMO possono essere per alcuni un deterrente. A nostro parere, varrebbe la pena di studiare un modello commerciale che consenta di noleggiare il prodotto per qualche giorno, il weekend per esempio. La semplicità di installazione e l'approccio Plug&Paly consentirebbero ad un rivenditore di montare ADAMO e dare le informazioni essenziali per l’utilizzo in pochi minuti. Probabilmente molti, incuriositi, dopo averlo provato potrebbero decidere di tenerlo specialmente dopo avere verificato il miglioramento delle prestazioni. Certo come detto al punto 7) anche un noleggio potrebbe creare un problema di perdita della garanzia. In quest’ottica, per diminuire rischi collaterali, si potrebbe inibire nella versione a noleggio lo sblocco della velocità 

BLEvo versione Plug&Play; questo è un suggerimento molto più complesso di quello dato per ADAMO, e richiede un grosso sforzo progettuale, però sarebbe simpatico avere in commercio un EasyBLEvo, utile a coloro che non sanno “cucirsi” la “bici su misura”. Una versione senza parametri utente, in cui i valori di assistenza siano predeterminati, come prederminate potrebbero essere tutte le scelte di configurazione della navigazione, con un solo tipo di mappa, etc… Con un Display unico, e con la solo possibilità di parametrizzare la presenza o meno di un lo sblocco della velocità di terze parti giusto per avere le statistiche corrette. Potrebbe essere l’occasione per avere due livelli di prezzo rialzando il valore di acquisto del BLEvo completo, che negli anni ha aggiunto tantissime funzioni.

Un EasyBLEvo, non sarebbe mai apprezzato da chi ama l’estrema personalizzazione oggi consentita, ma potrebbe risolvere i problemi di coloro che trovano già troppo difficile usare Mission Control, e non sono mica pochi.

Suggerimento per gli Utenti di BLEvo “La Potenza Gambe” 

Come emerso nel punto 13) sulla analisi delle prestazioni, abbiamo più volte verificato che alcuni utenti BLEvo mancano delle conoscenze basilari per un uso corretto del prodotto (quelle per intendersi che non servono in ADAMO), eccoci quindi a parlare di “Potenza Gambe”, il più importante dei parametri di personalizzazione dell’assistenza.

SmartPower (la funzione AUTO di BLEvo), sia nella versione Base che in quella per Esperti, richiede di impostare correttamente la potenza gambe di riferimento. Questo è il valore, cioè lo sforzo, a cui BLEvo cercherà di far lavorare ciclista! Cioè BLEvo aiuterà di più al raggiungimento e superamento di questo valore per far si che il ciclista non faccia uno sforzo maggiore di quello impostato, per contro BLEvo aiuterà poco il ciclista che non sta spingendo per portarlo a lavorare quanto più possibile vicino al valore di Potenza gambe impostato. Tutto questo è utilissimo a chi si allena per le competizioni, ma per i comuni “mortali” assume un aspetto molto diverso, direttamente correlato con reattività e consumi della bicicletta, ma allora che valore di “Potenza Gambe” è necessario inserire?

Ecco un paio di esempi fuorvianti:

  1. Sei sempre stato un ciclista “vero” con la BDC o MTB e su Strava ti sei misurato per scoprire i tuoi limiti; bene, scegli una salita che ti sembra quella in cui davi il meglio di tè, vai su segmento STRAVA e prendi il valore di potenza del Ciclista che Strava calcola in automatico, chi scrive quasi Settantino, ancora oggi riesce a fare una salita medio lunga con valori di potenza media intorno ai 200Watt. PS, Lo stesso valore potrebbe essere ricavato da un Garmin o un qualunque Misuratore di Potenza.
  2. Non sei mai andato in bici, non hai la più pallida idea di quale potenza gambe mettere, beh ma è facile, visto che hai BLEvo, e la eMTB ha un misuratore di potenza integrato, accendi la bici, fai partire un tour con BLEvo, fai una salitella a manetta ed in cima guardi le statistiche che ti diranno, tra tanti dati, qual è la tua potenza massima, bastano pochi minuti e probabilmente anche se non sei molto allenato riuscirai facilmente a superare i 200Watt.

Quindi usiamo questo parametro come esempio, apro BLEvo vado in SmartPower e metto 200Watt come valore di potenza gambe, e provo la bicicletta. Vi anticipo che molto probabilmente avrete una bici con una risposta molto lenta, specialmente nei cambi di pendenza e nelle ripartenze, farete una bella fatica e sicuramente consumerebbe molto poco, perché? Ma semplicemente perché quel valore di potenza andrebbe bene solo se il vostro unico scopo fosse quello di allenarvi a potenza costante per migliorare la “Potenza Gambe” in ottica Granfondo! Se avete messo una potenza gambe troppo alta, non lamentatevi se BLEvo rende la bici poco reattiva, il prodotto, nel caso specifico sta facendo proprio quello che gli avete chiesto di fare, cioè allenarvi.

Ma allora quale valore è giusto mettere? Purtroppo è più facile dire cosa è sbagliato che non cosa sia giusto fare, il suggerimento è quello di dedicare almeno una uscita, proprio a definire la Potenza Gambe adatta ad ognuno di voi. Potreste fare così: prendere il valore di potenza massima che avete individuato negli esempi fatti sopra, togliete il 25%, e troverete in questo caso 150Watt, iniziate a pedalare e con i tasti virtuali del telefono o con il telecomando provate a diminuire o aumentare quel valore fino a quando troverete il valore adatto a voi. Ripetere questa operazione per i tre livelli Eco, Trail, Turbo e troverete un buon punto di partenza. Dopodichè ogni volta potrete, con un semplice Click, aumentare o diminuire quel valore anche durante una lunga uscita per compensare fatica, stanchezza, consumi.

Nel chiudere questo capitolo ricordiamo che all’aumentare del valore di “Potenza Gambe” diminuisce l’assistenza, viceversa diminuendo il valore di “potenza Gambe” l’assistenza e reattività aumentano, lo ricordiamo qui in chiusura dopo aver verificato più volte sui trails che alcuni non avevano chiaro questa “correlazione inversa”.

Dediche, ringraziamenti

Dedichiamo queste oltre 9000 parole e 50000 caratteri a coloro che hanno investito tempo e denaro, per realizzare le soluzioni oggetto del nostro articolo. Non siamo a conoscenza di Cinesi, Coreani, Tedeschi, Irlandesi, Russi, Americani o altri che abbiano fatto cose simili......cervello, immaginazione, fantasia e Imprenditorialità agli Italiani non sono mai mancate COMPLIMENTI a Paolo e Augusto! (peccato che qualcun'altro si sia perso per strada).

Ho avuto modo più volte di esprimere un certo rammarico per i toni accesi che hanno accompagnano le discussioni delle tifoserie opposte, però la competizione specialmente quando è condita dagli “ultras” scatena energie che altrimenti sarebbero dedicate altrove; sono convinto che proprio dallo sforzo di migliorare il proprio prodotto per fare meglio “dell’altro” siano nate alcune delle più innovative soluzioni BLEvo ed ADAMO. 

Un ringraziamento va anche a coloro che dopo l'uscita della prima versione di questo articolo, con messaggi pubblici o privati hanno fornito informazioni e stimoli, anche attraverso critiche non sempre costruttive, per riprendere in mano “la penna”.

Questo nuovo articolo è sicuramente migliore del primo, ma siamo sicuri che commenti e critiche non mancheranno e forse ci porteranno a realizzare una versione 3 dello stesso; anche se, chi ha letto entrambi, avrà verificato che cambiano parole, ci sono più paragrafi, le argomentazioni sono meglio dettagliate, ma il “succo” non cambia.

Altre letture sull’argomento.

Per cultura pregressa abbiamo sempre guardato con attenzione a tutto ciò che è software. La prima recensione su BLEvo è oramai datata, (Vai all'articolo) .

Successivamente l'estate del 2018 è stata dedicata quasi completamente allo studio comparativo dei tre prodotti Mission Control, BLEvo, EVA con lo scopo scrivere una comparativa dettagliata. Quella recensione non fu mai pubblicata perchè tutti i prodotti, chi più chi meno, erano instabili ed essendo agli inizi uscivano con nuove versioni e nuove funzioni con frequenza settimanale, non si faceva tempo a finire un paragrafo che bisognava riscriverlo, ciò ha reso impossibile stabilizzare un documento da poter pubblicare, ma ha consentito di imparare molto.

Una seconda recensione su BLEvo è stata pubblicata in occasione dei modelli 2019 delle Levo e Kenevo

( Vai all'articolo )

Seguita dalla recensione della versione Shimano del  software ePlus Vai all'articolo,

 

Bruno Degradi

 

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Nota: le nostre recensioni sono possibili grazie solo alla collaborazione di amici, appassionati, negozianti o aziende che ci mettono a disposizione alcuni prodotti per testarli, oppure li compriamo e li montiamo sulle nostre ebike, a nostre spese, come in questo caso. Condividiamo con voi le nostre impressioni, da utenti normali, senza velleità di professionalità o agonismo. Non veniamo pagati da nessuno e siamo liberi di scrivere quello che vogliamo, nel bene e nel male, senza vincoli.