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2022/01/22

FULGUR TORA

Dopo la Mula con telaio in carbonio, ora abbiamo provato anche la FULGUR Tora con telaio in alluminio.

 

Siamo tutti un po’ esterofili e spesso ci dimentichiamo che in Italia si costruiscono prodotti eccellenti, che poco o nulla hanno da invidiare ai più blasonati marchi internazionali. Anzi, il fatto di avere strutture aziendali agili e flessibili permette di adattarsi meglio alle specifiche richieste ed esigenze della clientela.

La FULGUR ( www.fulgurcycles.it ) è un classico esempio di questa condizione. Infatti, le sue realizzazioni puntano ad un pubblico che vuole qualcosa di esclusivo, magari personalizzabile secondo i propri gusti personali, e sempre comunque di ottima qualità.

Avevamo già provato la Mula (vedi: https://www.ebikefind.com/blog/FULGUR-Mula-con-il-nuovo-POLINI-E-P3-MX?ref=120 ), che ci era piaciuta assai, e quindi ci siamo approcciati alla Tora con curiosità, per vedere se la versione in alluminio segnava una notevole differenza rispetta a quella con telaio in carbonio. Ebbene, possiamo subito dirvi di sì: la differenza c’è, eccome, e d’altra parte non potrebbe essere diversamente, visto che:

  • ci sono 2kg in più, 
  • nella prova della Mula abbiamo usato il modello top di gamma e per la Tora il modello base,
  • il telaio ha un disegno completamente differente. 

Tuttavia, nonostante le differenze, vi anticipiamo già che anche questa è una gran bella ebike da enduro!

Venendo alla ebike in prova, essa si presenta con un design classico, che pensiamo soddisfi tutti, senza far restare senza fiato per l’originalità del design. Insomma, sobria, elegante e sportiva nello stesso tempo!!! 

 

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Equipaggiamento

La FULGUR TORA, in versione base, monta una forcella SUNTOUR Auron da 160 mm di escursione e 35 mm di diametro, che garantisce un buon confort ed una discreta efficacia su tutti i tipi di terreni. L’accoppiamento con la gomma MICHELIN eWild Enduro da 29”x2.4” garantisce maneggevolezza e aderenza allo stesso tempo, cosicché quando si affrontano sentieri sinuosi, il divertimento è garantito. Diciamo che la gomma supplisce in parte ai limiti della forcella nell’utilizzo enduro più impegnativo.

Il bel telaio in alluminio è nel contempo leggero e robusto alla vista, ha finiture accurate e pregevoli finezze nei dettagli (come, ad esempio, il montante che unisce il motore all‘ammortizzatore e alla sella, realizzato con due piastre di pregevole fattura), ospita con assoluta discrezione nel suo interno una batteria da 504Wh oltre ad una batteria supplementare da 125Wh, posta nella parte superiore del telaio, sopra la batteria originale POLINI. Inoltre, il tutto è predisposto per montare, al posto della borraccia, una batteria extender da 250Wh, oppure 380Wh, per un totale massimo di oltre 1.000Wh: roba da soddisfare gli escursionisti più esigenti o gli ebiker più pigri. 

Il telaio permette il passaggio di tutti i cavi al suo interno, in modo molto ordinato.

La sella è comoda e dal bel design ed è collegata al reggisella telescopico SWITCH di adeguata escursione, con comando remoto al manubrio.

 

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Il motore è l’italico POLINI EP3+ MX, il quale, con 90Nm di coppia ed un peso di 2.950g, si pone ai vertici dei motori per emtb.

Questo motore lo stiamo utilizzando da quasi un anno e possiamo affermare che si tratta di un eccellente prodotto, che nulla ha ad invidiare ai più blasonati BOSCH, BROSE, SHIMANO e YAMAHA e che, con qualche piccola raffinatezza in più, potrebbe addirittura sopravanzarli.

Ci spieghiamo meglio: è potente, è compatto, è leggero, ha un bel design, sembra essere molto affidabile, il feeling in salita è ottimo, la pedalabilità a motore spento è eccellente, i consumi sono contenuti, ha un buon software che permette di sistemare i parametri di settaggio tramite l’applicazione sul cellulare, ha un bel display a colori, ben visibile e protetto dagli urti. E allora, cosa gli manca per essere il migliore? Ha essenzialmente tre pecche, alle quali pare che la POLINI stia ponendo rimedio: è un po’ troppo sibilante, l’unica batteria standard disponibile ha una capacità di “soli” 504Wh e non ha la funzione di auto-adattamento. Non dovrebbe essere un’impresa impossibile mettere rimedio a queste tre manchevolezze. A dirla tutta, un nostro amico possiede una Mula a cui pare abbiano cambiato un ingranaggio ed ora il motore è silenziosissimo (per intenderci, è più silenzioso del BROSE!) e noi abbiamo visto una Tora a cui hanno sostituito la batteria originale, inserendo nel telaio un pacco batterie non estraibile da 1.100 Wh. Quindi, … le soluzioni sono a portata di mano!!! E per l’assistenza SMART, basterebbe dare un colpo di telefono a uno dei due o tre softwaristi in Italia che hanno già da tempo dimostrato di fare ancor meglio dei loro colleghi esteri (vedi: https://www.ebikefind.com/blog/ADAMO-vs-BLEvo-nuova-release-con-14-punti-di-confronto-GENNAIO-2021-?ref=130 oppure https://www.ebikefind.com/blog/BLevo-versione-con-Navigatore?ref=118 e anche https://www.ebikefind.com/blog/Test-ADAMOF-per-Fantic?ref=132 )

 

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Il manubrio in alluminio è montato su una pipa da 55mm e i relativi comandi hanno una disposizione ordinata ed ergonomica.

Il cambio SHIMANO SLX a undici rapporti, funziona ovviamente bene, ha una corona da 34 denti e il pignone più grande da 46 (oppure, a richiesta, da 50).

La sospensione posteriore utilizza un classico cinematismo a quadrilatero articolato con ammortizzatore ad aria SUNTOUR Edge quasi verticale, infulcrato sopra il motore, sufficientemente efficace una volta che si sia riusciti a regolarlo bene, con un’escursione di 160 mm.

I freni SHIMANO MT42 a quattro pistoncini, accoppiati a dischi da 200 mm di diametro, sono belli da vedere, comodi da usare e fanno molto bene il loro dovere.

La FULGUR TORA monta al posteriore un pneumatico MICHELIN eWild Enduro 27,5”x 2,6” con tassellatura votata alla ricerca del grip per affrontare al meglio le situazioni più difficili, pur restando ragionevolmente scorrevole.  

I robusti cerchi in alluminio sono dell’italiana DRC con canale da 30mm all’anteriore e da 27mm posteriormente. Pure i mozzi sono della DRC e danno l’impressione di essere ben costruiti.  

Il peso complessivo della FULGUR in taglia M si attesta sul valore di circa 24kg, che sta nella media della categoria.

 

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Utilizzo

La posizione in sella è naturale, con il busto abbastanza inclinato in avanti, perfetta per pedalare bene e anche affrontare con sicurezza le salite e discese più difficili, caricando correttamente la ruota anteriore.

Grazie al peso basso, alle sospensioni ben tarate e alla posizione di guida piuttosto inclinata, la FULGUR TORA digerisce molto bene ogni tipo di salita e passa agevolmente su gradoni o pietre.

In salita, la Tora si adatta a tutti i tipi di utenti, da quelli che amano fare tanti chilometri su strade bianche a quelli che preferiscono affrontare impervi sentieri al limite dell’aderenza, ciò grazie sia alle doti del telaio e della ciclistica, sia alla adattabilità del motore, che sa essere morbido e delicato, ma all’occorrenza anche esplosivo come nessun altro (questa caratteristica ha permesso alle ebike motorizzate POLINI di trionfare in tante gare a livello italiano ed internazionale).

Il software del motore, grazie alle sue 5 mappature di modalità assistenza (3 preimpostate Tour – Dynamic – Race e 2 settabili a piacere), ognuna delle quali ha 5 livelli di assistenza, permette una scelta enorme di combinazioni ed in grado di soddisfare le necessità di ogni tipo di utente. E’ un peccato che non sia disponibile una mappatura simile alla EMTB di BOSCH, che si adatta automaticamente alle esigenze del ciclista, ma non è una carenza così grave, a nostro avviso, vista le infinite configurazioni disponibili e visto la notevole coppia generosamente disponibile. Il motore, quindi, risponderà sempre secondo i gusti dell’utilizzatore e sarà più o meno cattivo in funzione della mappatura scelta, adattandosi così alle diverse esigenze del ciclista e del percorso.

E’ a disposizione dell’utente una applicazione sul cellulare che permette di collegarsi via Bluetooth con la scheda del motore, così da poter configurare le mappature e anche verificare i vari parametri e i dati raccolti durante l’utilizzo, compreso allarmi ed anomalie. L’applicazione è facile da utilizzare, intuitiva e assai completa. 

 

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Buone notizie anche sul lato consumi, che sono molto simili a quelli verificati con gli altri motori più noti, talvolta addirittura inferiori.

In discesa, la geometria del telaio, che ha un angolo forcella di 64,5°, la posizione di guida e la taratura delle sospensioni garantiscono un giusto mix tra stabilità ed agilità. Diciamo che se dovessimo paragonarla ad un’altra ebike più diffusa, diremmo che assomiglia alla FANTIC.

Le sospensioni, trattandosi dell’allestimento base, non sono certamente progettate per gli smanettoni o per fare gare di DH, tuttavia, si comportano in modo assolutamente onorevole fino a quando non si forza il ritmo, cioè ad andature tranquille permettono di affrontare ostacoli anche impegnativi senza mettere in crisi la ciclistica e garantendo un buon confort. Insomma, se siete ebiker a cui piace girare con calma in collina ed in montagna, su strade bianche e su sentieri naturali, sono perfette; se volete affrontare le asperità e i salti di un bike park, lo potrete fare senza grandi problemi, tuttavia dovrete accettare di ridurre un po’ la velocità, ma neanche troppo (se volete vedere come un ultra sessantenne sovrappeso come il sottoscritto può andare sulla Tora, guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=tdRpubM4Cko )

 

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Conclusioni

Possiamo certamente affermare che la FULGUR TORA da noi provata non delude le aspettative.  Ha finiture accurate, buona componentistica, ma soprattutto si fa portare molto bene, in tutta sicurezza e confort. Inoltre, quando la guardi ti gratifica anche per la sua gradevole estetica, che può essere adattata alle richieste della clientela (c’è solo da aspettare un mesetto in più). E, infine, è un prodotto made in Italy, con un prezzo ragionevole.

Mario Codecà

Nota a commento: le nostre recensioni sono possibili grazie solo alla collaborazione di amici, appassionati o negozianti o aziende che ci mettono a disposizione le loro biciclette elettriche per testarle, in modo da condividere con voi le nostre impressioni, da utenti normali, senza velleità di professionalità o agonismo. Non veniamo pagati da nessuno e siamo liberi di scrivere quello che vogliamo, nel bene e nel male, senza vincoli.

 

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